Presentimento, risentimento, ortopatia

di:

Fin da quando è apparso sulla loggia di S. Pietro, papa Francesco ha toccato il nostro sentire in modo irreversibile. Il sentire cattolico si è risvegliato da un lungo sonno, con sorpresa e con imbarazzo. Ne sono venute diverse conseguenze, che vorrei riassumere in tre parole: presentimento, risentimento e ortopatia.

a) Presentimento

Concordo con una acuta osservazione di Marciano Vidal, che già allo scadere del primo anno di papato si era chiesto, del tutto a proposito: com’è che la sera del 13 marzo 2013 abbiamo riconosciuto il papa in quelle parole e in quei gesti, così diversi e così insoliti nella loro disarmante semplicità? Come abbiamo potuto riconoscerlo nella sua qualità di papa? Ciò è stato possibile perché ne avevamo il presentimento. Da più di 50 anni, ossia a partire dalla intuizione originale del Concilio Vaticano II, nella Chiesa era cresciuto, lentamente e pazientemente, il “presentimento” e quasi la profezia che un tale evento potesse realizzarsi e che potesse esserci un papa così. E lo abbiamo potuto riconoscere con tanta sicurezza – potrei dire senza dubbio alcuno – perché una “cultura dell’attesa” si era sviluppata e articolata nel corpo ecclesiale, lungo i decenni. Francesco può essere papa “grazie al presentimento” che lo ha anticipato e reso possibile e che è cresciuto nella Chiesa prima di lui e in vista di lui.

b) Risentimento

Ben presto, tuttavia, accanto a questo travolgente “presentimento”, si è presentato, sia pure in forma minore e marginale, ma non senza qualche rilevanza, l’altra faccia della medaglia. Ciò che il presentimento stava preparando, il risentimento aspirava a negare per principio. La novità di Francesco, che il presentimento aveva riconosciuto subito, il risentimento voleva invece negare alla radice. E mentre il presentimento è sorto immediatamente, per consolidarsi nei giorni e mesi successivi, il risentimento è cresciuto lentamente e si è dato forme e linguaggi, creando una sorta di “presa di distanza” dalla profezia, fino alla contestazione aperta e quasi spudorata degli ultimi mesi. Come il presentimento si nutriva di speranza, il risentimento esprime, insieme, disperazione e presunzione. Senza alcuna speranza di riforma, il risentimento si percepisce ferito nella propria identità da una papa incomprensibilmente “non stereotipato”, “non anticipabile”, “incontrollabile”. E reagisce in modo drastico e ingiusto: tra la propria identità rigida e il papa sensibile, sceglie l’identità e contesta visceralmente il papa.

c) Ortopatia

Al di la delle vaste reazioni di presentimento positivo e delle marginali forme di risentimento negativo, dobbiamo riconoscere che Francesco, fin dall’inizio, ha lavorato pressoché esclusivamente sulla terza delle facoltà : il suo magistero non riguarda anzitutto la ortodossia o la ortoprassi. Attiene piuttosto ad un profondo ripensamento del modo di sentire, del sensus fidei e del sensus Ecclesiæ. La sua parola richiama continuamente al primato della “ortopatia”: misericordia, odore delle pecore, ospedale da campo, campo profughi, chiesa in uscita. Tutte le parole-chiave del pontificato non sono altro che variazioni della modalità del sentire. Molti presentivano questo sentire cum Petro e cum Ecclesia, di fronte al quale alcuni altri arretrano risentiti. Consentire con questa rivoluzione del sentire è affare anzitutto di corpi. Ai corpi spetta di rieducare pazientemente alcune anime turbate e intemperanti, alcuni intelletti risentiti e irrigiditi.

Pubblicato l’11 dicembre 2016 nel blog: Come se non

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto