La commozione autentica, sentita e profonda che ha accompagnato un mondo largo e davvero vario alla notizia della morte di Christian Albini, lo scorso 9 gennaio, è stata particolare e ha segnato e continua a farlo le giornate di questo inizio del 2017. Chi era Albini? Un uomo, un cristiano, un marito, un padre, una persona giovane, 43 anni, saggia e acuta, inquieta e testimone di una fede in Cristo Risorto, misericordioso e luce di speranza. La sua attività di professore di religione, la sua partecipazione alla vita della Chiesa locale di Crema e universale si è espressa in una dinamica aperta, senza finzioni e orpelli dialettici, estetiche e accademiche riflessioni alte, dentro una conoscenza reale e non presunta, in un cammino da sperimentare con se stesso e con gli altri.

Tanti l’hanno conosciuto e apprezzato, altri ne hanno potuto meditare le parole, mai banali e prive di un pensiero, espresse nel suo blog Sperare per tutti. Erano stati gli amici di Jesus, la rivista paolina, a farlo conoscere a un pubblico più numeroso e crescente era stato l’apprezzamento di vicini e lontani. Coordinatore del corso del Centro di spiritualità della diocesi di Crema, è stato anima di un itinerario cristiano e umano forte, perché coinvolgente, e nella sua persona sofferto, per la lunga convivenza con la malattia che l’ha portato giovane all’incontro con la morte.

Tanti articoli, incontri, passioni, amicizie forti, come quella con Enzo Bianchi che l’ha ricordato poche ore dalla sua scomparsa con un messaggio di affetto e dolore, l’orgoglio del gruppo di cronisti e viandanti di Vinonuovo nell’aver potuto contare sul suo cuore e la sua intelligenza. Poi Viandanti, Rassegna di teologia, Rivista di teologia morale, Popoli, Missione Oggi, Studia Patavina, La Scuola Cattolica, Koinonia, Aggiornamenti Sociali, Confronti, Mosaico di Pace, Il Regno e tanto altro ancora.

Il suo studio – la sua passione per Hannah Arendt, Dietrich Bonhoeffer, Thomas Merton – di una teologia precaria ma reale, mai scissa da una vita che nella normalità è attraversata dalle gioie e dalle angosce dell’esistere. Nel 2006 debuttando in rete era stato lo stesso Albini a ricordare che: «Sperare per tutti è una delle ultime opere del grande teologo svizzero Hans Urs von Balthasar (1905-1988), una mente enciclopedica, che spaziava nella letteratura, nella filosofia e nell’arte, in cui la ragione (e il sapere) non erano mai dissociate dalla fede»; ecco perché in tanti anni le sue non sono state perle di saggezza ma di vita. Scriveva: «“Sperare per tutti” è il biglietto da visita del pellegrino verso l’altrove a cui tutti tendono per “incontrarsi senza condannarsi”».

Il blog ha raccolto sguardi sulla società, la cultura, la Chiesa, la fede, proposte e pensieri, spirituali e di teologia. E se la speranza diventa un filo quando il male ti sopravanza, resta il richiamo del salmo che Albini ha postato come ultimo suo messaggio: «Nella pace mi corico e presto mi addormento solitario nella speranza mi fai riposare, Signore (Sal 4,9)».

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