
Appello a una comune veglia di digiuno e preghiera per la pace e la riconciliazione nella costa siriana e in tutto il paese. Per il digiuno, ognuno digiuni come ritiene più opportuno. Noi nel monastero, tre monaci e una monaca, digiuniamo con i nostri fratelli musulmani fino all’ora dell’Ifṭār al tramonto e rompiamo il digiuno con loro; alcuni di noi digiunano secondo la tradizione cristiana. L’importante è digiunare, non importa come. Per la preghiera, pregheremo per tre giorni, tre volte al giorno. La prima e la seconda preghiera saranno in un orario a scelta personale; la terza sarà comune all’ora del tramonto, dopo il digiuno del Ramadan, affinché musulmani e cristiani possano recitarla insieme:
la Siria soffre e sanguina. La pietra del macigno che le gravava sul petto per decenni… si è spostata.
Ma è ferita, le sue costole sono spezzate, respira a fatica.
Ti preghiamo, Signore, in questo mese benedetto del Ramadan e nel sacro tempo della Quaresima, di lenire gli animi e di liberarci dalla violenza e dal desiderio di vendetta. Ti chiediamo perdono, misericordia e tenerezza.
Donaci, o Dio, pazienza e saggezza, umiltà e coraggio, per dire no alla vendetta e alla ritorsione.
Sostieni la nostra grazia perché possiamo dire sì alla giustizia e alla legge, sì alla responsabilità che preserva la dignità dell’uomo, per quanto la sua umanità sia stata deturpata dalle sue azioni malvagie, sì alla remissione degli errori e al perdono.
Non c’è pace senza giustizia e non c’è pace senza perdono. Liberaci dal giogo dell’odio e dello scontro settario, salvaci dalle guerre e dalla distruzione.
Ti supplichiamo, o Dio unico, Dio di misericordia, di giustizia e di bene, di benedire i figli e le figlie della Siria, nelle sue diverse componenti, razze e religioni, con armonia, amore e buona vicinanza. Concedici di comprendere che siamo fratelli e sorelle e che nessuno di noi può vivere bene da solo, affinché cerchiamo il bene dei nostri vicini e dei nostri figli allo stesso modo.
Concedici, con la tua generosità e bontà, la grazia della riconciliazione basata sul riconoscimento della verità e sulla richiesta di perdono reciproco. Facci guardare al passato per imparare dai suoi errori, non per ripeterli.
Guardiamo negli occhi i nostri bambini, superiamo la nostra paura reciproca e ci pentiamo del nostro egoismo.
Ti supplichiamo di farci vedere nei loro occhi il bene che verrà domani per tutti i siriani e le siriane, e che la Siria sia di tutti. A te sia lode in eterno.