Benedizione delle coppie omosessuali

di:

coppie irregolari

Da due anni il vescovo di Limburg, e presidente della Conferenza episcopale tedesca, G. Bätzing ha avviato nella sua diocesi un processo di discernimento pastorale e teologico per vagliare la possibilità di benedire coppie che non possono accedere al matrimonio sacramentale – divorziati risposati e omosessuali.

Il processo è stato avviato da una lettera del decano di Francoforte, Johannes zu Eltz, scritta nel 2018, che Bätzing ha ritenuto avere il merito di aprire una riflessione a livello di Chiesa locale affidata a un gruppo di lavoro presieduto dalla responsabile diocesana per la famiglia Beate Gilles.

Per Bätzing è chiaro che, da un lato, “la Chiesa locale su questo tema ha bisogno da tempo di trovare delle soluzioni, che non si fermano unicamente all’ambito privato, ma rendano possibile anche una visibilità pubblica”; d’altro lato, “bisogna trovare soluzioni, appunto, che rendano evidente che con esse non viene istituito alcun matrimonio”.

Il processo di discernimento e la riflessione delle persone che compongono il gruppo di lavoro ha portato verso una possibile soluzione pastorale già ampiamente attestata in ambito linguistico tedesco: quella di una benedizione delle coppie che non possono accedere al matrimonio nella forma di un sacramentale.

Bätzing ha voluto coinvolgere anche un numero considerevole di teologi e teologhe (poco meno di una quarantina), chiedendo loro, a partire dalle proprie specifiche competenze, un giudizio sulla viabilità teologico-pastorale di un’eventuale benedizione di queste coppie da parte della Chiesa. Un’ampia maggioranza (32 tra i teologi e le teologhe chiamati a esprimersi) si è detta favorevole, o rimandano a quanto avevano già pubblicato in merito oppure redigendo una vera e propria valutazione complessiva rispetto alla possibilità di una simile benedizione.

Il parere dei teologi e delle teologhe avrebbe dovuto rimanere confidenziale, per questo Bätzing e il personale diocesano coinvolto nel processo di discernimento sono rimasti sorpresi, e in parte irritati, quando quello negativo di K. H. Menke, emerito di dogmatica all’Università di Bonn, è apparso sul settimanale Die Tagespost. Nella sua valutazione Menke afferma che la “Chiesa non può fare il contrario di ciò che essa afferma a livello dogmatico e di diritto canonico”; per questo qualsiasi forma di benedizione pubblica di coppie irregolari da parte di ministri ordinati deve essere categoricamente esclusa.

Nella sua lettera del 2018, Johannes zu Eltz aveva argomentato in maniera diversa, riconoscendo che nella vita di coppia di persone omosessuali, percepita da entrambi i partner come una forma vincolante di legame, si dà anche del bene morale. Bene che merita di essere riconosciuto. Quando, davanti a questo bene morale, entra in gioco anche la fede, allora quel legame vincolante è degno di una benedizione da parte della comunità ecclesiale.

Il processo di discernimento nella diocesi di Limburg, dopo l’ampio sostegno teologico ricevuto, procede avviandosi verso la sua conclusione: quella di introdurre una benedizione delle coppie che non possono accedere al matrimonio cattolico come uno dei sacramentali.

Se la disciplina ecclesiale dei sacramentali è più flessibile di quella che riguarda i sacramenti, ottemperando esplicitamente la possibilità di un ampliamento, rimane un limite posto da un canone del 1167 che rimanda all’autorità della Sede apostolica per quanto riguarda l’introduzione di nuovi sacramentali nella Chiesa.

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8 Commenti

  1. Pietro 1 febbraio 2021
  2. Pietro 29 gennaio 2021
  3. Adelmo li Cauzi 27 gennaio 2021
  4. Pietro 27 gennaio 2021
  5. Michele 27 gennaio 2021
  6. Pietro 26 gennaio 2021
    • SAVIO GIRELLI 29 gennaio 2021
      • Pietro 1 febbraio 2021

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