Francia-Belgio-Irlanda: sbattezzo e registri

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Basta una nota per segnalare lo sbattezzo oppure va cancellato dal registro tutto il paragrafo che si riferisce al battesimo dell’interessato?

Francia

Il 3 febbraio, il Consiglio di stato francese ha rifiutato la richiesta di un battezzato della diocesi di Anger di essere tolto e cancellato dai registri parrocchiali del battesimo.

In precedenza, la Commissione nazionale per l’informatica e la libertà non aveva dato corso alla stessa richiesta.

Non è in questione la domanda di sbattezzo, che viene onorata apponendo sul registro del battesimo una nota del tipo “decide di lasciare la Chiesa”. La richiesta è quella di cancellare dal registro l’intero paragrafo che si riferisce al battesimo dell’interessato.

La decisione del Consiglio di stato riconosce che l’interesse della Chiesa a conservare i dati personali relativi al battesimo è superiore all’interesse del singolo a toglierli radicalmente. Poiché il battessimo può essere ricevuto una sola volta per una persona, la rimozione definitiva dei dati può violare le esigenze ecclesiali nell’ipotesi che l’interessato voglia tornare sui suoi passi, per esempio, richiedendo un matrimonio religioso.

Inoltre, essendo il registro dei battesimi custodito nell’archivio parrocchiale in un luogo non accessibile che ai responsabili e gli interessati, non vi è pericolo che la richiesta dei sbattezzo dell’interessato possa essere violata, infrangendo la legge che protegge i dati sensibili di ciascuno.

Il Consiglio di stato conferma un orientamento già emerso nel 2013 dalla Corte di appello di Caen che sosteneva l’interesse ecclesiale per la custodia dei dati del battesimo, pur dovendo onorare la richiesta del fedele di annotare la sua volontà di allontanarsi definitivamente dalla Chiesa.

La Corte di appello annullava una precedente sentenza (2011) del tribunale di grande istanza di Coutances che, invece, imponeva alla diocesi di Pontoise di cancellare dal registro l’intero paragrafo concernente il battesimo dell’interessato.

La Chiesa non può dire a sé stessa e ad altri “quel battesimo non c’è stato”, in ragione dell’identità del sacramento anche se deve, seppur dolorosamente, riconoscere la libertà del fedele di rinunciare totalmente alla sua vita di fede.

Belgio

La questione riappare in Belgio.

La Camera dei contenziosi dell’autorità nazionale della protezione dei dati, il 19 dicembre 2023 ha emanato una decisione che impone al vescovo di Gand di cancellare totalmente i dati del battesimo del richiedente.

L’indicazione dell’autorità per la privacy si argomenta dicendo che, essendo i dati su supporto cartaceo affidati alla singola parrocchia, non sono facilmente rintracciabili e quindi l’eventuale abuso dell’interessato di ricevere due volte il battesimo non è sufficientemente impedito. Se l’impedimento non è efficace perché sottrarsi alla volontà dell’interessato?

Inoltre, l’insieme dei dati sensibili raccolti nel paragrafo del registro (genitori, padrini-madrine, date) sono “sproporzionatamente” ampi rispetto alla volontà dello sbattezzo del richiedente. In questo caso, l’interesse della persona si impone a quello dell’istituzione ecclesiale e della completezza dei suoi archivi.

L’autorità nazionale della privacy riconosce l’interesse legittimo della Chiesa ma ritiene che esso non possa essere invocato nel caso di una persona che vuole abbandonare la Chiesa e richiede la totale cancellazione dei suoi dati.

La Chiesa ha fatto appello e attende la decisione finale.

Irlanda

In Irlanda la Commissione per la protezione dei dati si è espressa nel 2023 a favore dell’interesse della Chiesa e quindi contro la richiesta di una cancellazione totale dei dati nei registri parrocchiali dei battesimi.

È possibile che in tutti e tre i paesi dell’Unione Europea (Francia, Irlanda, Belgio), essendo il regolamento per la privacy sottoposto al diritto comunitario, scatti un ricorso alla Corte di giudizio europea in Lussemburgo, allungando i tempi per una decisione finale.

La questione in punta di diritto galleggia su acque molto più estese e profonde. Come i processi di secolarizzazione nel continente, il prevalere delle correnti culturali a favore dei diritti dei singoli, l’esplosione locali di eventi drammatici, come il caso degli abusi degli ecclesiastici, che fanno emergere spinte anti-ecclesiali.

Il lavoro delle segreterie delle parrocchie rimane una spia preziosa dei mutamenti di ben altra dimensione.

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Un commento

  1. Luigi 13 febbraio 2024

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