Con una decisione senza precedenti, papa Francesco ha nominato per la prima volta una donna come prefetto di un dicastero vaticano. Il 6 gennaio, infatti, ha nominato la suora missionaria italiana Simona Brambilla, 59 anni, prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Suor Brambilla è membro dell’ordine religioso delle Missionarie della Consolata.
Con una mossa altrettanto inedita, ha nominato un cardinale come secondo in grado in quel dicastero, nominando il cardinale spagnolo Ángel Fernández Artime, 65 anni, ex superiore generale dell’ordine salesiano, come pro-prefetto, il ruolo numero due. Quando Francesco ha nominato Artime cardinale il 30 settembre 2023, molti si aspettavano che lo avrebbe scelto come prefetto di questo dicastero.
Il dicastero è stato fondato da Papa Sisto V nel 1586 e da allora ha subito varie trasformazioni. Sovrintende a quasi 700.000 donne e uomini consacrati dei diversi ordini e società religiose cattoliche in tutto il mondo. Le donne sono sempre state di gran lunga le più numerose. Le statistiche vaticane per il 2024 indicano che oggi nella Chiesa ci sono 559.228 religiose e 128.559 sacerdoti appartenenti a ordini religiosi, tutti sotto la supervisione e la giurisdizione di questo dicastero.
Da quando è diventato papa il 13 marzo 2013, Francesco ha cercato di rafforzare la presenza e il ruolo delle donne in Vaticano. Come riporta oggi Vatican Media, nei 10 anni trascorsi da allora (2013-2023), i dati mostrano che la percentuale di donne che lavorano nella Santa Sede e nello Stato della Città del Vaticano è passata dal 19,2 al 23,4%.
Nella costituzione apostolica sulla riforma della Curia romana, “Praedicate Evangelium”, promulgata nel marzo 2022, papa Francesco ha separato il carisma degli ordini sacri da quello del governo della Curia romana, rendendo possibile a uomini e donne che non sono ordinati sacerdoti o vescovi di ricoprire posizioni di responsabilità e di governo, compresa quella di prefetto in un dicastero vaticano. In precedenza queste posizioni erano riservate ai chierici, solitamente cardinali o vescovi.
Proseguendo nella sua intenzione di nominare donne in posizioni di responsabilità in Vaticano, l’8 luglio 2019 papa Francesco ha nominato per la prima volta sette donne membri del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, tra cui Suor Brambilla che era allora alla guida dell’Istituto delle Suore Missionarie della Consolata dal 2011. Ha continuato a dirigere quell’istituto fino al 7 ottobre 2023, quando Francesco l’ha nominata segretaria di questo dicastero.
La sua nomina a segretaria non era una novità, perché nel 2021 aveva già nominato un’altra suora italiana, Alessandra Smerilli, come segretaria del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale.
Suor Brambilla ha lavorato come suora missionaria in Mozambico, dopo essere diventata infermiera professionale e membro dell’Istituto delle Suore Missionarie della Consolata.
Prima della nomina odierna, papa Francesco aveva già nominato due donne a posizioni di vertice nello Stato della Città del Vaticano. Nel 2016 ha nominato Barbara Jatta direttrice dei Musei Vaticani, una posizione che era sempre stata ricoperta da laici maschi. Nel 2022 ha nominato Raffaella Petrini segretaria generale del Governatorato della Città-Stato, un ruolo che di solito era assegnato a un vescovo. Molti pensano che Francesco potrebbe anche decidere di nominare suor Petrini come successore del cardinale Fernando Vérgez Alzaga, che compirà 80 anni a marzo, quale presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Il 1° aprile 2023, papa Francesco ha nominato Suor Helen Alford, di origine inglese, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
Già oggi nella Curia romana ci sono diverse donne sottosegretarie, la terza carica dopo il prefetto e il segretario. Si tratta di due laiche, Gabriella Gambino e Linda Ghisoni, presso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, mentre presso il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Carmen Ros Nortes è sottosegretaria.
Un’altra laica, Emilce Cuda, è segretaria della Pontificia Commissione per l’America Latina; così come Nataša Govekar è a capo della direzione teologico-pastorale del Dicastero per la Comunicazione; Cristiane Murray è vicedirettrice della Sala Stampa della Santa Sede (prima di lei, Paloma Garcia Ovejero era stata nominata prima donna a ricoprire il ruolo di vicedirettrice di tale ufficio); e Charlotte Kreuter-Kirchhof è vicecoordinatrice del Consiglio per l’Economia. Anche la segreteria generale del Sinodo ha un sottosegretario donna, la suora francese Nathalie Becquart.
La vera parità uomo-donna non è questa. La parità consisterebbe nel riconoscere finalmente che anche le donne possono accedere al sacerdozio. Ma la chiesa cattolica, da sempre maschilista, rimane ferma su posizioni retrograde e ingiuste. Sono felice di non fare parte di una chiesa che mi discrimina. Auguri, comunque, a questa suora che saprà certamente svolgere benissimo il suo compito.
Non conosco questa suora. Le auguro buon lavoro e in bocca al lupo.
Congratulazioni. Davvero felice per suor Simona. È di ieri la notizia locale della classifica dei 10 abruzzesi più influenti dell ‘anno con in testa due donne tra le quali suor Alessandra Smerilli.
Wow ! nfatti fare parte della lista dei ” piu’ influenti dell’ anno ” e’ assolutamente un imperativo evangelico.
Se fossi in lei rinuncerei. Il buon Dio non ha voluto così la Sua Chiesa. Ha voluto una Chiesa con uomini con potestà d’ordine a capo della Sua gerarchia. Non verrà nulla di buono da questo disordine… prego per Lei… ha la mia età. Ormai dovremmo aver capito che le follie femministe ci hanno solo rovinato la vita. Sorella… fai la suora.. è quello a cui Dio ti ha chiamata. Non essere complice del sovvertimento che purtroppo il nostro Papa sta compiendo.
Ricordiamo che fino all’800 esistevano badesse che esercitavano potestà episcopali, ed erano un fenomeno con una storia vecchia di un millennio e mezzo, che parte dal monachesimo irlandese e termina con le badesse di Conversano
L’idea che la potestà di ordine sia unita a quella di giurisdizione è un’idea che diventa dottrina con il Concilio Vaticano II
Sorella fai la suora… ! Buon consiglio . Ma ormai fare la suora semplice ed umile non basta piu’ per la propria “autorealizzazione” . Bisogna essere la ” prima donna che …” Eccetera . Vanita’ allo stato puro . Volonta’ di potenza allo stato puro . E non se ne accorgono !
Se è in grado di fare e dare di più perché limitarla? Far passare il dare il meglio come vanità rasenta la cattiveria. Brutta bestia l’invidia.
Con il suo atteggiamento, Lei mette in luce quanto la Chiesa sia ancora maschilizzata e quanto sia necessario fare per aprire mente e cuore ai tempi odierni, in cui uomini e donne possono condividere le stesse responsabilità in base alle loro capacità e non solo ai titoli onorifici.