Ascolto, pratica, visione: sono le tre parole scelte per raccontare l’itinerario teologico di fratel Enzo Biemmi, e il suo contributo alla riflessione pratica della Chiesa, dai curatori del volume Semplicemente fratelli: tra racconto e visione. In cammino con fratel Enzo Biemmi nel servizio del Vangelo, in uscita nella collana Sophia della Facoltà teologica del Triveneto in coedizione con Edizioni Messaggero Padova (a cura di Andrea Magnani e Michele Roselli, Episteme. Studi e ricerche 25, pp. 202, € 18,00).
Tre parole che risuonano aldilà di un percorso personale, che si estendono a tutto l’agire della Chiesa e che evocano uno stile promettente per camminare verso il futuro.
- Ascolto, come centro e principio dell’evangelizzazione. Ascoltare le storie, sia personali che dei vissuti di Chiesa, per ascoltare Dio, che proprio nella storia si rivela.
- Pratica, come punto di partenza e come stile della pastorale. Per stare vicino alla realtà e non alle sole idee, per accompagnare le persone e le comunità dal punto in cui si trovano, per camminare a un passo sostenibile per tutti.
- Visione, come esercizio profetico e come invito a guardare altrimenti, per intravedere il non ancora visto nella Chiesa, nell’annuncio, nella forma plurale della vita credente. Se ne può aggiungere un’altra, che può tenerle assieme: storia (e storie), storie singolari – uniche – e storie plurali; storie di vita e di Chiesa; storie come luoghi dell’agire dello Spirito.
Perché questo libro
L’idea del libro è nata in occasione dei settant’anni di fratel Enzo Biemmi, non come celebrazione ma piuttosto come «dialogo libero a distanza» di alcuni amici e compagni di viaggio – catecheti, teologi e studiosi di area italiana e francofona – con la riflessione, le idee e le prospettive di evangelizzazione e formazione che fratel Enzo ha tracciato e messo in pratica.
I contributi sono firmati da François-Xavier Amherdt, Silvia D’Ambrosio, Henri Derroitte, Demetrio Duccio, André Fossion, Marco Gallo, Andrea Grillo, Roland Lacroix, Marie de Lovinfosse, Serena Noceti, Gilles Routhier, Antonio Scattolini, Stijn Van den Bossche, Lucia Vantini.
Animatore/catechista, insegnante/formatore, pastoralista/ecclesiologo… fondamentalmente Biemmi è una persona che ha «la pazienza e l’umiltà di mettersi in ascolto delle fatiche e dei sogni altrui, di accompagnare le persone a incrociare la loro esistenza quotidiana con il vangelo», come sottolinea mons. Erio Castellucci nella prefazione al testo.
«L’approfondita riflessione di fratel Enzo Biemmi è alla base del rinnovamento della catechesi in chiave kerygmatica – prosegue –. La proposta della catechesi come iniziazione, come itinerario vitale e non solo dottrinale, come “pratica pensosa”, come esperienza da narrare e non semplice verità da ripetere trova in lui un promotore e un interprete di primo piano».
Altra acquisizione che oggi appartiene al patrimonio catechistico italiano ed europeo e che si deve a fratel Enzo è l’intuizione che la caduta della “cristianità” richieda un “secondo primo annuncio”; così come il considerare che la vita, nelle sue espressioni quotidiane e nei suoi passaggi cruciali, è sempre luogo d’incontro con l’annuncio del Cristo vivo: situazioni gioiose e faticose sono esperienze generative perché ricche di frammenti del mistero pasquale, spazi già abitati dal vangelo e dallo Spirito.
Una catechesi “dentro” la vita
Gli inizi di fratel Enzo appartengono alla stagione di rinnovamento seguita al Vaticano II e il suo percorso si configura come recezione personale e condivisa del Concilio nell’ambito della catechesi e formazione alla vita cristiana, come evidenzia l’introduzione al volume, firmata da Giuseppe Laiti, Andrea Magnani, Grazia Papola, Michele Roselli e Ivo Seghedoni.
Biemmi, lavorando con gli adulti, ha messo a punto «la persuasione che la catechesi non può non avere la forma della formazione: si tratta di dar vita a contesti (laboratori) che favoriscano la [ri]-accoglienza della fede come capace di strutturare la propria personalità nelle sue diverse dimensioni e negli snodi vitali dell’esistenza. Per questo serve accompagnare, fare insieme il cammino, apprendere diventando insieme», in piena sintonia con il carisma dei Fratelli della Sacra Famiglia, cui fratel Enzo ha aderito.
È l’invito all’ascolto condiviso, dall’interno di ciò che si sta vivendo; è l’annuncio che si lascia interrogare dalla vita divenendo così “secondo annuncio” e che chiama in questione la Chiesa: «La domanda circa il come la catechesi può dare forma alla vita si è trasformata nella questione circa la forma della comunità cristiana nella società che abita».
La riflessione si incrocia con il cammino sinodale che la Chiesa ha avviato e approda al progetto più recente, tuttora in corso, in sinergia con le diocesi del Triveneto, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, dedicato alla parrocchia, alle prese con una trasformazione che segna in profondità il volto della Chiesa, poiché è nella forma della parrocchia che essa vive la vicinanza alla vita quotidiana della gente. «La triplice articolazione del progetto: parrocchia in trasformazione, parrocchia e territorio, parrocchia e ministeri, e il metodo adottato, ascoltando le pratiche di parrocchie, sottolinea il nesso tra modo di abitare il proprio mondo e missione di annuncio per tutti».