La via crucis di Alda Merini

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Foto di Denis su Unsplash.

Ci faremo accompagnare in questa Via Crucis dai versi palpitanti e accorati della poetessa dei Navigli, Alda Merini, che in svariate sue raccolte poetiche ha solcato il tema del proprio particolare rapporto col Figlio, amante bellissimo, col Padre ricercato ed incompreso, e con lo Spirito sempre fecondante la sua ispirazione poetica.  In un dialogo continuo e intimo con la Madre vista “ragazza” e con l’intera umanità, mischiando ricordi d’infanzia e certezza di resurrezione, Gesù vive la sua passione e morte muovendosi nei versi di questo struggente “Poema della Croce”, da cui sono tratti brani scelti e proposti come meditazione alle varie stazioni della via dolorosa.

Certa solo del suo appassionato legame col Cristo, del tutto uomo e del tutto Dio, Merini stessa scriverà come introduzione al volume “Mistica d’amore”, che include questo poema, «di non voler minimamente intaccare i dogmi del cristianesimo», affermando che questi versi sono «un omaggio personale alla figura di Cristo, con tutti i limiti che può avere l’intelligenza dell’Autrice».

Con l’augurio che queste “parole d’amore” si associno alla nostra personale preghiera e ne siano corroborante sostegno.

I stazione: Gesù è condannato a morte

“Pilato lo diede nelle loro mani perché fosse crocifisso; presero dunque Gesù e lo condussero via” (Gv 19,16).

Conobbi tutte le desolazioni dell’abbandono, conobbi tutte le tristezze terrene, e nacque in me un cuore divino che mi scoppiò nel petto quando mia madre mi vide appeso a una croce. / Ero crocefisso ogni giorno dal dubbio degli apostoli, dal dubbio delle moltitudini. / Dovetti fare miracoli per portarli con me all’altezza della fede. / Quando Giuda mi baciò lo trovai naturale. / Era da tanto tempo che volevano vedere come avrebbe reagito l’Uomo. / Pilato non mi diede soccorso ma fu lo stesso. / Non disse una parola in mia difesa ma mi fece soltanto flagellare, / Il mio inno alla libertà era l’inno alla povertà. A Cesare spettavano gli onori, a me la crocifissione.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

II stazione: Gesù è caricato della croce

“Ed egli, portando su di sé la croce, uscì verso il luogo detto Cranio, in ebraico Golgota” (Gv 19,17).

Pensava egli, / salendo il Golgota, / all’immensità della croce, / che avrebbe sconvolto l’intero universo; /pensava che allargandola per terra / avrebbe potuto contattare / tutte le acque del mondo, / pensava al bene e al male, / pensava al parto indolore di sua madre/ e a quelle gambe adolescenti / di una donna vergine / che furono il fuscello divino / sopra cui si posarono tutte le colombe/ della grazia. / Quelle colombe di grazia cadevano/ a lato di Gesù / e diventavano sinistri avvoltoi.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

III stazione: Gesù cade la prima volta

“Guardai attorno e nessuno che mi aiutasse; attesi ansioso e nessuno che mi sostenesse” (Is 63,5).

Giaceva egli / nell’infamia del suo dolore, / perché infame è il dolore / che atterra lo spirito. / E non vedeva né albe né tramonti, / perché il dolore non ha nessun tempo, / nessuno spirito. / Giaceva egli /con la parola <reo> scolpita nelle carni, / questo grande reato d’amore / per cui veniva incriminato.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

IV stazione: Gesù incontra sua madre

“Gesù vide la Madre lì presente” (Gv 19,26).

Io ho vissuto in te, madre, / i migliori istanti della mia poesia. / Ti ho sempre pensata giovane: / anche quando ti affaticavi, / invecchiavi per amor mio. / In te non ci sarà vecchiezza. / Ti lascio Giovanni che è un ragazzo: / tu vedrai in Giovanni/ quella foglia di palma e di speranza / che sono stato io / e ti darò il bacio supremo, / il vincolo d’amore che non si spezzerà più. / Sono un uomo contorto dagli spasmi, / ma per affrontare il demonio / devo provare la sua lussuria e la sua superbia / e essere umiliato fin nelle fondamenta.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

V stazione: Gesù è aiutato dal Cireneo

“Lo condussero fuori per crocifiggerlo. Allora costrinsero a portare la croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo” (Mc 15,20-21)

A te, che mi ami e non mi rifiuti, / a te, che comprendi l’uomo / e che ti sei chinato /  sopra le labbra della verità /  che danno sangue e vita /  al percorso del dolore, /  io dirò che mai maestro /  fu disarmato e inutile come Dio.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

VI stazione: La Veronica asciuga il volto di Gesù

“In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno dei più piccoli, l’avete fatta a me” (Mt 25,40).

E lei, la Veronica, la pura, / che balza come un felino / dalle righe compatte della folla vociferante, / lei che asciuga col pianto di persona ebbra di dolore / che aveva bevuto mille calici di macerazione. / Quell’uomo ubriaco che veniva battuto a sangue / costantemente / mentre portava l’arsura / di tutti i comandamenti di Dio, / quell’uomo che divorava le pietre / lei voleva accarezzarlo / e sentirlo, / e con un lino fresco / portò via l’impronta / di quello sguardo / che bruciava /nel suo sguardo di donna.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

VII stazione: Gesù cade la seconda volta

“Consegnò la sua vita alla morte, e fu annoverato tra i malfattori” (Is 52,12).

Ed ecco apparire il martirio / come unico volto della verità, / il ritratto dell’uomo che si macera /  e si abbevera di insulti / a una foce di sangue. / «Comunque in mezzo a tanto scompenso, / a tanto disordine, / a tanta incredulità, / io e te, madre, viaggiavamo soli / verso la perdizione assoluta, / verso l’amore.»

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

VIII stazione: Gesù incontra le donne piangenti

“Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli” (Lc 23,28).

E in questi triboli ciechi / in cui Dio non trovava un principio / di qualsiasi riposo, / egli conobbe l’inizio di un amore / che per lui e per gli altri, / nel tempo, / non aveva alcun senso.  / Cominciò così il grande dubbio di Dio, / che si macerava contro le rocce e i fiumi / e contro gli aneliti delle donne.  / E Dio consolò le donne / come portatrici di grandi dolori, / e s’attaccò alle loro ginocchia / come il figlio che chiede misericordia, / neanche alla più disperata delle meretrici.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

IX stazione: Gesù cade la terza volta

“Quasi esanime a terra mi ha ridotto; già mi vanno accerchiando i cani in frotta” (Sal 22,17).

Potevano uccidere anche Maria, / ma Maria venne lasciata libera di vedere / la disfatta di tutto / il suo grande pensiero, / Ed ecco che Dio dalla croce / guarda la madre, / ed è la prima volta che così crocifisso / non la si può stringere al cuore, / perché Maria spesso si rifugiava in quelle /braccia possenti, / e lui la baciava sui capelli / e la chiamava “giovane” / e la considerava ragazza. / Maria, figlia di Gesù.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

X stazione: Gesù è spogliato delle vesti

“Divisero le sue vesti, tirarono a sorte la sua veste per sapere a chi di loro dovesse toccare” (Mt 15,24).

Leggimi nel pensiero, Padre, / vedi, l’amore sapeva ogni dolore[…]/ Debbo onorare Giuseppe. / Morirò su un legno / nella memoria di colui che ha allevato / e tenuto in gran conto il mio corpo. / Io, figlio di un falegname, / ho scelto il legno per morire, / ma dal legno si alzerà la mia gloria. / È giusto che dicano: / “Costui è figlio di un povero” / ma è anche giusto che provi / che sono figlio del Creatore, / e quindi devo risorgere.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

XI stazione: Gesù è crocifisso

“Fu crocifisso insieme ai malfattori, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra” (Lc 23,33).

In questo momento / mentre sono inchiodato alla croce, / comprendo che cos’è il corpo / nella vita dell’uomo / e come rimanga appeso / oltre l’anima, /e come non ha voce. / Non so cosa cercavano gli uomini / sotto la mia pelle. / Forse il peso di un amore / che non li toccherà mai / se essi rifiutano l’obbedienza.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

XII stazione: Gesù muore sulla croce

“Quando Gesù ebbe preso l’aceto esclamò: Tutto è compiuto! Poi, chinato il capo, rese lo spirito” (Gv 19,30).

Ecco il miracolo della contemplazione / di quel volto spento / che suda sangue e preghiere, / ed ecco le tenebre della morte/ cadere non su di lui / ma sugli uomini che l’hanno crocifisso. / Ecco il Padre amorevole / che corre in aiuto del Figlio / e squarcia tutte le nuvole / e fa piovere dal cielo / quella manciata di rose / che noi umani chiamiamo cristianesimo…

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

XIII stazione: Gesù è deposto dalla croce

“E Giuseppe d’Arimatea prese il corpo di Gesù e lo avvolse in un candido lenzuolo” (Mt 27,59).

Maria non era consapevole della sua bellezza, / né io della mia gloria, / però ho il dovere di salvare questo dono divino, / che è il volto di una ragazza, / dall’infamia del mondo.  / Esalerò l’ultimo respiro, / lei forse mi raccoglierà nel grembo / e non crederà che io sia morto.  / So che Maria impazzirà di dolore / ma questa sua follia del non credere / mi darà la forza di risorgere. / Io non sono morto, / non morirò mai.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

XIV stazione: Gesù è deposto nel sepolcro

“Giuseppe lo mise in un sepolcro scavato nella pietra, dove nessuno ancora era stato messo” (Lc 23,53).

Ti lascio tutto quello che non ho avuto, / ma guardando i tuoi occhi, Maria, / che sono gonfi di pianto / e urlano senza essere sentiti, / io rivedo la mia giovinezza / e l’angoscia fugge lontana. / Mi rivedrai, Maria, / non ti lascerò mai sola, / anzi, ritornerò, / ti verrò a prendere, / come tutti gli innamorati / che hanno lasciato vedova / una bambina.

Preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli…

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