Comunicato finale

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L’incontro con Papa Francesco ha aperto i lavori della 74ª Assemblea Generale, che ha visto riuniti i Vescovi italiani dal 24 al 27 maggio 2021, presso l’Ergife Palace Hotel di Roma. Nel suo intervento, il Papa ha puntato l’attenzione su tre questioni: i seminari, i tribunali ecclesiastici e il “cammino sinodale”, esortando in particolare a riprendere le linee tracciate dal Convegno Ecclesiale nazionale di Firenze del 2015 e a valorizzare un percorso che parta dal basso e metta al centro il popolo di Dio.

Proprio sul tema della sinodalità si è sviluppato il dialogo con i Vescovi, che hanno espresso grande apprezzamento per le parole di Francesco nella consapevolezza che il Convegno di Firenze abbia rappresentato un evento fondamentale per la vita della Chiesa in Italia, sia per l’orizzonte delineato dal discorso del Papa sia per la modalità stessa di realizzazione che lo hanno reso un esercizio concreto di sinodalità.

I Vescovi danno avvio al “cammino sinodale”

Al centro della riflessione dell’Assemblea è stato dunque il “cammino sinodale”, che il Cardinale Presidente, nella sua Introduzione, ha definito “quel processo necessario che permetterà alle nostre Chiese che sono in Italia di fare proprio, sempre meglio, uno stile di presenza nella storia che sia credibile e affidabile”. L’urgenza di tale cammino, condivisa dall’Assemblea, è stata ulteriormente confermata dalla decisione del Pontefice di avviare un nuovo itinerario sinodale per la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si articolerà in tre fasi, tra ottobre 2021 e ottobre 2023, passando dal livello diocesano a quello universale.

Tale concomitanza richiederà una armonizzazione tra il cammino della Chiesa universale e quello della Chiesa che è in Italia, che tenga in considerazione gli eventuali Sinodi diocesani appena conclusi o ancora in corso. Se è vero che la sinodalità deve essere intesa come stile permanente della Chiesa, è altrettanto importante – è stato evidenziato – esplicitarne anche i contenuti, quali ad esempio il kerygma, la centralità della Parola di Dio come criterio di discernimento, la vita spirituale.

La sfida resta quella di costruire percorsi che diano voce alle specificità delle comunità del Paese all’interno di un più ampio “Noi ecclesiale”: in quest’ottica, appare evidente che la sinodalità debba essere considerata non in prospettiva sociologica, ma nella sua dimensione spirituale: ancora prima delle scelte procedurali, essa ha a che fare con la conversione ecclesiale, a cui richiama costantemente il Papa.

È questo, dunque, l’orizzonte a cui tendere con coraggio, superando il rischio di astrazioni inconcludenti e frustranti, e impegnandosi perché la diversificazione del territorio italiano non ostacoli la possibilità di scelte condivise. Il percorso sinodale, del resto, si configura come un evento provvidenziale, in quanto risponde alla necessità odierna di dare vita ad una Chiesa più missionaria, capace di mettersi in ascolto delle domande e delle attese degli uomini e delle donne di oggi.

Partire “dal basso”, così come ha sollecitato il Papa, significa ascoltare la base per poi proseguire a livelli sempre più alti, raggiungendo anche le persone lontane, che si trovano oltre i confini degli “addetti ai lavori”, toccando pure l’ambito ecumenico e interreligioso. In questo modo, in sintonia con quanto sottolineato dal Cardinale Presidente, il “cammino sinodale” potrà davvero essere garanzia di un “Noi ecclesiale” inclusivo, espressione della Chiesa “popolo di Dio”.

Infine, l’Assemblea Generale ha votato la seguente mozione: «I Vescovi italiani danno avvio, con questa Assemblea, al cammino sinodale secondo quanto indicato da Papa Francesco e proposto in una prima bozza della Carta d’intenti presentata al Santo Padre. Al tempo stesso, affidano al Consiglio Permanente il compito di costituire un gruppo di lavoro per armonizzarne temi, tempi di sviluppo e forme, tenendo conto della Nota della Segreteria del Sinodo dei Vescovi del 21 maggio 2021, della bozza della Carta d’intenti e delle riflessioni di questa Assemblea».

Lo sguardo alle ferite della società

A preoccupare i Vescovi italiani è la situazione socio-economica del Paese: la pandemia, oltre al fortissimo impatto sul fronte sanitario, ha avuto un’incidenza negativa sul tessuto sociale. I dati della Caritas, citati dal Cardinale Presidente, e le testimonianze dei diversi territori impongono un grande sforzo a sostegno delle famiglie, delle imprese, dei giovani e degli ultimi.

In questo senso, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) può rappresentare un’opportunità di crescita per dare nuova linfa al Paese e mettere in circolo nuove risorse, a beneficio della collettività, provata dagli effetti che l’emergenza sanitaria sta provocando sull’economia, sul lavoro, sulle relazioni e anche sull’ambito ecclesiale.

Il Covid, infatti, ha tolto il velo da alcune dinamiche latenti nella Chiesa italiana – fotografate da diverse indagini e statistiche – tra cui, ad esempio, la riduzione della partecipazione attiva alle celebrazioni e alla vita ecclesiale. In una società che può dirsi “scristianizzata”, tuttavia – è stato rilevato – emerge anche una domanda di Dio, non sopita ma desiderosa di essere colta. Secondo i Vescovi, questo tempo diventa allora un’occasione propizia per rinnovare la Chiesa, oltre che un punto di partenza per ogni tipo di progetto ecclesiale futuro: questo deve avere sempre al centro l’uomo, la cui dignità prescinde dalla provenienza geografica, dall’orientamento sessuale e dalle condizioni sociali.

In tal senso, circa il disegno di legge recante “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, i Vescovi hanno convenuto sulla necessità di un “dialogo aperto”, auspicando una soluzione priva di ambiguità e di forzature legislative, che coniughi il rifiuto di ogni discriminazione con la libertà di espressione.

Durante i lavori, grande risonanza hanno avuto le parole del Cardinale Presidente per i migranti: di fronte alle tragedie che continuano a verificarsi nel Mediterraneo e sulla Rotta Balcanica, i Vescovi hanno ribadito che la questione va affrontata insieme, a livello europeo, e che esiste un’alternativa agli ingressi irregolari e alle morti in mare.
Negli interventi, è stata inoltre ribadita l’importanza che l’Italia ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari.

L’Assemblea ha rinnovato la preghiera di suffragio per le quattordici vittime della tragedia di Stresa-Mottarone e per i loro familiari, rivolgendo un pensiero affettuoso al piccolo sopravvissuto.

Prossimità concreta

Durante il tempo della pandemia, lo sguardo alle ferite della società si è fatto prossimità concreta: dinanzi a bisogni nuovi o presenti in modalità inedite tra i poveri e i cosiddetti i “nuovi poveri”, la risposta della Chiesa è stata tempestiva e creativa.

Sul fronte della carità, imponente è stato lo sforzo delle Caritas, a livello nazionale e locale, in tutte le fasi dell’emergenza. Da subito – come è stato illustrato in una comunicazione all’Assemblea – ci si è attivati per offrire assistenza e accoglienza ai senza fissa dimora; per adattare alle norme per il contenimento del contagio i servizi delle mense e degli empori della solidarietà; per fornire beni alimentari ad una platea che si è andata sempre più allargando; per venire incontro alle piccole aziende e ai lavoratori precari che non hanno potuto godere di ammortizzatori sociali, agli autonomi e agli stagionali, ai dipendenti in attesa della cassa integrazione; per garantire ai bambini, ai ragazzi e agli adolescenti la possibilità di seguire le lezioni a distanza attraverso la fornitura di device; per supportare a livello psicologico adolescenti, giovani e anziani, duramente provati dalla pandemia.

Proprio per far fronte alle conseguenze sanitarie, economiche e sociale provocate dalla pandemia e sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o difficoltà, enti e associazioni che operano nelle situazioni di emergenza, enti ecclesiastici (comprese le Parrocchie) in difficoltà, l’Assemblea ha approvato un’ulteriore erogazione straordinaria di 60 milioni di euro da destinare alle Diocesi.

Questo nuovo contributo fa seguito a quello dello scorso anno di 200 milioni di euro. Le somme dovranno essere utilizzate entro la fine di febbraio 2022 e rendicontate alla CEI entro e non oltre il mese di aprile 2022.

Varie

Tribunali ecclesiastici. L’Assemblea Generale è stata aggiornata sull’applicazione del Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus. A seguito dei recenti interventi del Papa, è stata avviata una riflessione perché la prossimità non sia intesa solo in termini geografici ma come impegno delle Diocesi nel realizzare un percorso che avvicini i coniugi in crisi ai Tribunali, valorizzando l’aspetto pastorale e rendendo la giustizia canonica semplice e accessibile. Tenendo presente che il giudice nativo in quanto pastore è il vescovo, fondamentale risulta il ruolo dei Consultori familiari per l’ascolto dei fedeli separati e/o divorziati e per il sostegno nelle procedure di avvio dell’iter processuale.

Tutela dei minori. Un ulteriore aggiornamento ha riguardato il Servizio Nazionale per la tutela dei minori. A due anni dall’approvazione delle “Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”, ai Vescovi è stato condiviso il lavoro per la prevenzione degli abusi di potere, di coscienza e sessuali nelle Chiese locali e negli Istituti di vita consacrata, nelle Associazioni e nei Movimenti. In questo tempo, sono stati istituiti i 16 Servizi Regionali con 16 Coordinatori e 16 Vescovi incaricati, 219 Servizi Diocesani per la tutela dei minori e in alcune Diocesi i Centri di Ascolto. Si è avviato, cioè, un processo di sensibilizzazione e di responsabilizzazione, anche attraverso sussidi e programmi di informazione e formazione.

Adempimenti di carattere giuridico-amministrativo. I Vescovi hanno provveduto, come ogni anno, ad alcuni adempimenti di carattere giuridico-amministrativo: l’approvazione del bilancio consuntivo della CEI per l’anno 2020; l’approvazione della ripartizione e dell’assegnazione delle somme derivanti dall’otto per mille per l’anno 2021; la presentazione del bilancio consuntivo, relativo al 2020, dell’Istituto Centrale per il sostentamento del clero.

Santi Patroni. L’Assemblea Generale ha approvato la costituzione di alcuni Santi Patroni: san Martino di Tours patrono del Volontariato in Italia; san Giuseppe Moscati patrono dei medici, infermieri e soccorritori del Sistema dell’Emergenza Territoriale 118 italiano, della Medicina e Chirurgia di Emergenza nazionale; san Giovanni Bosco patrono degli Ispettori del Lavoro; la Beata Vergine delle Grazie dal Ponte di Porretta Terme patrona della Pallacanestro italiana. Dovrà ora seguire la conferma della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Comunicazioni e informazioni

All’Assemblea Generale sono state condivise alcune informazioni. Una prima ha riguardato la 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, in presenza, pur con numeri inferiori al previsto. L’appuntamento, verso il quale le Diocesi s’incamminano con iniziative ed eventi promossi sulla base dell’Instrumentum Laboris, avrà come focus la cura del pianeta, a partire dall’analisi di alcune ferite emblematiche del Paese, come ad esempio Taranto, la Terra dei fuochi e altri dei 41 siti di interesse nazionale (i cosiddetti SIN), in cui il disastro ambientale distrugge le più elementari condizioni lavorative e di vita sociale.

Una seconda informazione ha riguardato la «Giornata per la Carità del Papa» (domenica 27 giugno), che diventa occasione per riscoprire l’importanza e il valore dell’essenziale e per dare, in un tempo così difficile, un segno di amore al Papa, sostenendo concretamente le Sue attività di magistero, di guida della Chiesa universale e di carità. Nel 2019, le Diocesi italiane hanno offerto alla Santa Sede 1.877.830,31 euro; l’importo pervenuto alla Santa Sede a titolo di can. 1271 del Codice di Diritto Canonico è stato di euro 4.026.490,00 di cui 4.000.000,00 euro dalla CEI; 21.490,00 euro dall’Arcidiocesi di Genova; 5.000,00 euro dalla Diocesi di Lamezia Terme. Anche nel 2021 i mezzi di comunicazione della Chiesa italiana (Avvenire, Tv2000, la rete radiofonica InBlu2000, l’agenzia Sir) e delle Diocesi – a partire dai settimanali diocesani associati alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) – sosterranno l’iniziativa con diverse attività.

Una terza informazione è stata dedicata all’attuazione del Motu Proprio Spiritus Domini e del Motu Proprio Antiquum Ministerium. Ai Vescovi è stato condiviso quanto predisposto dalla Segreteria Generale della CEI: un tavolo di lavoro con l’intento di conoscere la realtà delle Chiese locali. Tale conoscenza offrirà preziose indicazioni per giungere ad un testo che, preparato dagli organismi competenti della CEI e approvato dall’Assemblea, sia di orientamento comune, stabilendo l’iter formativo necessario e i criteri normativi per poter accedere a questi ministeri laicali, trovando le forme più coerenti per il servizio che costoro saranno chiamati a svolgere conformemente a quanto espresso da queste Lettere apostoliche.

Un’ultima comunicazione è stata relativa ai media della CEI (Agenzia Sir, Avvenire, Tv2000 e Circuito radiofonico InBlu2000), all’impegno dato per informare e soprattutto dare voce ai territori durante l’emergenza sanitaria.

All’Assemblea Generale, infine, è stato presentato il calendario delle attività della CEI per l’anno pastorale 2021 – 2022. Tra le iniziative: il Congresso Eucaristico Nazionale che si terrà a Matera dal 22 al 25 settembre 2022.

Adempimenti statuari

L’Assemblea ha proceduto all’elezione di due Vice Presidenti della CEI, dei membri del Consiglio per gli Affari Economici e dei Presidenti delle Commissioni Episcopali.

Sono stati eletti Vice Presidenti S.E.R. Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena – Nonantola e Vescovo di Carpi, per il Nord Italia, e S.E.R. Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, Arcivescovo di Cagliari, per il Centro Italia.

Sono stati quindi eletti i quattro membri del Consiglio per gli Affari Economici: S.E.R. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno; S.E.R. Mons. Mauro Parmeggiani, Vescovo di Tivoli e Vescovo di Palestrina; S.E.R. Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo di Fermo; S.E.R. Mons. Luigi Testore, Vescovo di Acqui.

Infine sono stati eletti come Presidenti delle Commissioni Episcopali: S.E.R. Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara, Presidente della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi; S.E.R. Mons. Gianmarco Busca, Vescovo di Mantova, Presidente della Commissione Episcopale per la liturgia; S.E.R. Mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, Arcivescovo di Gorizia, Presidente della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute; S.E.R. Mons. Paolo Martinelli, Vescovo Ausiliare di Milano, Presidente della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata; S.E.R. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, Presidente della Commissione Episcopale per il laicato; S.E.R. Mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca, Presidente della Commissione Episcopale per la famiglia, i giovani e la vita; S.E.R. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari – Bitonto e Amministratore Apostolico di Rossano – Cariati, Presidente della Commissione Episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese; S.E.R. Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo, Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo; S.E.R. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Presidente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università; S.E.R. Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace; S.E.R. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Rieti e Amministratore Apostolico “sede vacante” di Ascoli Piceno, Presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali; S.E.R. Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara – Comacchio, Presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni.

Nel corso dei lavori dell’Assemblea Generale, il 26 maggio si è riunito il Consiglio Episcopale Permanente che ha approvato il Regolamento applicativo concernente la concessione di contributi finanziari della CEI per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e la pubblicazione del Messaggio per la 16ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato (1° settembre 2021), sul tema “Camminare in una vita nuova” (Rm 6,4). La transizione ecologica per la cura della vita, curato dalle Commissioni Episcopali per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e per l’ecumenismo e il dialogo.

Nella riunione del Consiglio Permanente è stato anche deciso che nei mesi iniziali del nuovo anno ci sarà un evento a Firenze, la città di Giorgio La Pira, che darà continuità al progetto dell’“Incontro di riflessione e spiritualità Mediterraneo frontiera di pace”, che si è tenuto a Bari dal 19 al 23 febbraio 2020. Questo evento coinvolgerà comunità ecclesiali e civili del Mare Nostrum.

Il Consiglio ha provveduto infine alle seguenti nomine:

  • Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana (ACI): Prof. Giuseppe Notarstefano (Palermo).
  • Assistente ecclesiastico nazionale del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI): Don Angelo Gonzo (Trento).
  • Consigliere ecclesiastico nazionale della Confederazione Nazionale Coldiretti: Don Nicola Macculi (Lecce).
  • Assistente ecclesiastico nazionale dell’Opera Assistenza Malati Impediti (OAMI): S.E.R. Mons. Gastone Simoni, Vescovo emerito di Prato.
  • Coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici latino americani in Italia: Don Luis Fernando Lopez Gallego (Sonson Rionegro, Colombia).
  • Presidente del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC): Dott. Luigi D’Andrea (Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela).
  • Presidente nazionale femminile della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI): Sig.ra Allegra Tonnarini (Roma).
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