
Diego Velasquez, Incoronazione della Vergine, 1636 (Museo del Prado, Madrid)
Il prossimo 4 novembre 2025 il Dicastero per la dottrina della fede pubblicherà un documento dal titolo Mater populi fidelis (Madre del popolo fedele) sui titoli mariani. La Croix ha anticipato l’annuncio ieri (1° novembre) e fa presagire, in coerenza con il Concilio e il successivo magistero, che l’autorità ecclesiale non approverà il titolo di «corredentrice», sviluppando invece quelli già in uso e di grande rilievo: madre, discepola, avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice ecc. Il testo sarà presentato dal prefetto, card. Victor Manuel Fernandez, dal segretario mons. Armando Matteo e dal teologo Maurizio Gronchi.
Prudenza del magistero
La prudenza e la distanza dall’uso del termine «corredentrice» sono condivise dai papi recenti (Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI) e dalla teologia che si interessa della figura e del ruolo di Maria (mariologia). Papa Francesco ne ha accennato nel dicembre del 2019 dicendo: «Fedele al suo maestro che è il suo figlio, l’unico redentore, non ha mai voluto attribuire a sé gli elementi del figlio. Non si è mai presentata come co-redentrice. No, ma come discepola».
E nel marzo del 2021 ha affrontato il tema in una catechesi dicendo:
«Cristo è il mediatore, il ponte che attraversiamo per rivolgerci al Padre (CCC 2674). È l’unico redentore: non ci sono co-redentori con Cristo. Ogni preghiera che eleviamo a Dio è “per Cristo, con Cristo e in Cristo” e si realizza grazie alla sua intercessione. Lo Spirito Santo estende la mediazione di Cristo ad ogni tempo e ogni luogo: non c’è altro nome nel quale possiamo essere salvati (cf. At 4,12). Gesù Cristo: l’unico mediatore tra Dio e gli uomini».
La pietà cristiana ha arricchito di molti e bellissimi titoli Maria con l’amore fiducioso dei figli nel rapporto con la madre. «Ma l’amore, noi lo sappiamo, sempre ci fa fare cose esagerate, ma con amore» (cf. qui su SettimanaNews).
Difficoltà ecumeniche
Il titolo di «corredentrice» rappresenterebbe uno schiaffo alla tradizione protestante che ha marginalizzato il culto mariano e dei santi in ragione dell’assoluta centralità del Cristo in ordine alla salvezza. Ed esso non viene usato nella tradizione orientale che condivide con il cattolicesimo una forte impronta mariana.
I teologi cattolici e protestanti che si ritrovano nel «gruppo di Dombes» hanno riflettuto a fondo sul ruolo della devozione mariana nella vita credente pronunciandosi criticamente nei confronti degli eccessi devozionali, ma riaffermando la legittimità del suo esercizio (cf. il volume Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi, Qiqaion 1998).
Anche Paolo VI nella Marialis cultus (1974) sottolinea che la devozione mariana, pur preziosissima, sia collocata al servizio della centralità di Cristo e dello Spirito Santo. Venga proposta evitando con cura «qualunque esagerazione che possa indurre in errore gli altri fratelli cristiani circa la vera dottrina della Chiesa cattolica e sia bandita ogni manifestazione cultuale contraria alla retta prassi cattolica» (n. 32).
In perfetta coerenza con quanto discusso nell’assemblea conciliare che scelse di sviluppare la dottrina su Maria non in un documento a parte, ma all’interno della trattazione sulla Chiesa. In questo contesto ella fu collocata non «sopra», ma «dentro», la comunità cristiana in conformità a quanto affermato nella Scrittura. Maria ha un ruolo eminente e la Chiesa lo riconosce, ma all’interno del cammino storico della comunità credente.
L’orientamento del Concilio
Il tutto fissato e approvato nel capitolo ottavo della Lumen gentium, e in particolare sul tema della cooperazione alla redenzione nei numeri 61 e 62. «La beata Vergine, insieme con l’incarnazione del Verbo divino predestinata fin dall’eternità ad essere madre di Dio, per una disposizione della divina provvidenza è stata su questa terra l’alma madre del divino Redentore, la compagna generosa del tutto eccezionale e l’umile serva del Signore».
Ha cooperato in modo speciale all’opera del Salvatore. «Per questo è stata per noi la madre nell’ordine della grazia». «E questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell’annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti […]. Per questo la beata vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice. Questo però va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico mediatore […]. E questo compito subordinato di Maria la Chiesa non dubita di riconoscerlo apertamente, continuamente lo sperimenta e lo raccomanda al cuore dei fedeli, perché, sostenuti da questo materno aiuto, essi più intimamente aderiscano col Mediatore e Salvatore».
Madonna dei popoli
Ma la discussione è stata ripresa e il titolo di «corredentrice» ha trovato nuovi sostenitori. Soprattutto nell’ambito della devozione ispirata alla «Madonna dei popoli». Non quindi sul versante teologico o episcopale (se non pochissimi casi) quanto sull’onda della pietà popolare legata alle apparizioni alla veggente Isje Johanna Peerdeman (1905-1996). La Madonna le sarebbe apparsa in due periodi (1949-1959) e poi nel 1974 ad Amsterdam (Olanda). Nei suoi messaggi si pretenderebbe di aver previsto la morte di Pio XII e di aver intuito le emergenze sociali della guerra. Si diffonde l’immagine di Maria collocata sul globo celeste con la dicitura «Madonna dei popoli».
Il caso di Amsterdam è fra quelli più complessi perché, ad una prima valutazione negativa del 1956, è succeduta una richiesta per la venerazione. Nel 1974 è giunta la valutazione negativa del Dicastero vaticano, ma, nel 1996, la questione si riapre e, nel 2002, il vescovo locale parla di origine soprannaturale, mentre il suo successore nel 2020 conferma il giudizio negativo.
L’11 luglio 2024 il dicastero vaticano disapprova il culto della «Madonna dei popoli» confermando la decisione di Paolo VI del 1974. Il giudizio negativo è legato alla pretesa di un nuovo dogma e a evidenti deviazioni di gruppi che si richiamano a quelle visioni. Il dogma che la veggente attribuisce alla richiesta di Maria e il titolo di «corredentrice» il cui riconoscimento è legato necessariamente al ritorno dello Spirito. A questo si aggiungono i deliri pseudo-mistici di Maria-Paule Giguère (Canada 1921-2015), legata al culto della «Madonna dei popoli», che parlava non di Trinità, ma di Quintinità (con Maria e lei stessa), ordinando un prete, subito nominato anche papa (cf. qui su SettimanaNews).
Il nucleo spirituale
Per la dimensione devota i confini linguistici non sono quelli della teologia e i tempi non sempre rispettano gli eventi ecclesiale. Per questo il discernimento è opportuno e necessario proprio per salvaguardarne l’originalità e la forza. Così riconosciuta nella citata costituzione conciliare:
«La vergine Maria che all’annuncio dell’angelo accolse nel corpo e nel cuore il Verbo di Dio e portò la vita al mondo è riconosciuta e onorata come la vera madre di Dio e del Redentore. Redenta in modo così sublime in vista dei meriti del Figlio suo e a lui unita da uno stretto e indissolubile vincolo, è insignita della somma carica e della dignità di Madre del Figlio di Dio […]. È anche riconosciuta quale sovraeminente e del tutto singolare membro della Chiesa e sua immagine ed eccellentissimo modello nella fede e nella carità, e la Chiesa cattolica, edotta dallo Spirito Santo, con affetto di pietà filiale la venera come una madre amatissima» (n. 53).






Chiedo per un amico: la madre di un chirurgo potrebbe andare in sala operatoria visto che saprebbe mettere un cerotto?
Molto carino il suo intervento..
Sono un medico e sono credente.. di solito le mamme aspettano fuori la sala operatoria,, ma spiritualmente possono fare tantissimo. Gesù che è il Primo Medico non nega nulla a Sua Mamma e in ogni mamma vede la Sua.
Sono d’accordissimo, potrebbe essere una soluzione: Maria è corredentrice a livello spirituale. Così accontentiamo tutti (o nessuno…). Esempio: Sant’Agostino è stato redento da Gesù Cristo o da mamma Monica?
a me sembra che tutto sto polverone sia un’arma di DISTRAZIONE di massa
Leggere attentamente il documento… almeno due volte. Poi parlare.
Nel cuore dell’Apocalisse c’è una Donna vestita di Sole che combatte da sola.. con l’aiuto dell’Arcangelo Michele e delle schiere angeliche per la Liberazione.. ..
La Chiesa sollevi lo sguardo..
L’interpretazione varia a seconda del contesto biblico, ma in generale la figura simboleggia la comunità dei credenti e la maternità spirituale della Chiesa.
Non combatte, partorisce. è il figlio che è destinato a regnare con scettrodi ferro. non confondiamo.
Maria, Madre dell’umanità intera È Corredentrice fin dal momento in cui ha detto il suo Sì…fino ad oggi.ma quale prudenza del magistero se non ha capito la totale condivisione che la madre ha col Figlio ,redento fino al Golgota Tutti i peccatori!
Quando ascolto i sacerdoti.. mi accorgo da come parlano della Verginemadre.. o da come non Ne parlano.. se vogliono o meno dominare sulla Donna.. se vogliono o meno un atteggiamento di piena remissione della donna – come dice San Paolo –
Gesù non fa così.. offre alla madre come alla donna un posto centrale fino ad obbedirLe.. e a fare il primo miracolo su Suo invito..
L’avversario mangia nel piatto di Gesù ma non si accosta minimamente alla persona di Maria Vergine e madre.
Gesù sa che in alcuni contesti è la Verginemadre che salva.. è l’Acquaviva che lava e purifica.
È stato un figlio sottomesso a Lei e al Suo sposo per 30 anni.. crescendo in età sapienza e Grazia.. dopo ha iniziato la Sua missione di Salvezza.
E L’ha voluta alla Sua sequela insieme con altre pie donne.. L’ha voluta sotto la Croce per la nostra Salvezza.. ogni Sua preghiera viene esaudita dal Figlio Amato.
Gesù è mite e umile di cuore come Sua Mamma.
Ecco, se vogliamo parlare di Maria, per favore stacchiamoci dal femminismo, Poi non è Maria che salva è Cristo ed è Cristo l’ acqua viva. Non è questione di partriarcato o matriarcato o di femminismo, è la realtà della Salvezza Cristo è Dio ed l’ unico Redentore, l’ unico a cui Maria si è conformata come prima discepola del figlio e prima redenta dal figlio e immaccolata in vista della morte e risurrezione di Cristo.
Non sono un teologo, ma mi sento di dover dire qualcosa.
Maria è lo strumento attraverso il quale Dio si è umanizzato. Per cui credo al concepimento verginale di Maria, per la modalità con cui essa ha concepito. Non nel parto verginale, altrimenti Gesù non sarebbe vero uomo.
La mia “Ave Maria” fa così: “Benedetta tu fra le donne, perché hai generato a Dio il Figlio umano, il nostro Signore Gesù Cristo”.
Dio ha voluto farsi umano per quell’amore sviscerato per l’uomo che riconosciamo nel padre del figlio prodigo, che gli perdona tutto, perché “questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. [Luca 15].
Ma il Dio di Gesù non era quello che adoravano i suoi contemporanei, e Gesù non era il liberatore politico atteso: era il liberatore dal male. Non fu capito dai suoi contemporanei e credo neppure da sua madre, che era tra quelli che andarono a prenderlo perché credevano fosse uscito di testa. «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica» [Luca 8] E non andò da loro. Perché questo contrasto, aspro persino, nei confronti di sua madre e dei suoi famigliari? Leggiamo in Giovanni capitolo 6: «…se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.»
Provate voi ad avere un figlio che fa simili dichiarazioni in pubblico, e ditemi se non andare a prenderlo di corsa. I discepoli, ancora convinti che fosse in vista la restaurazione del regno d’Israele, considerano queste parole una pessima pubblicità, e il commento è inequivocabile: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?» (Se parli così non ti faranno mai re). Gesù nel tempo della sua predicazione vide pochissimo sua madre, e immagino che anche Maria respirasse l’atmosfera carica di pericoli che circondava suo figlio. Poi capì, ma capì col suo cuore di madre, e io credo che anche lei fu tra i redenti dalla morte del suo figlio adorato.
Mario
Non è così.. Gesù più di una volta riferendosi alla Vergine Madre sottolinea il fatto che la madre (e in tal caso anche i fratelli ) è una persona che ascolta la Parola di Dio e La mette in pratica. “Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e La mettono in pratica” rispondendo a una donna che diceva “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato”.
Allo stesso modo risponde Gesù a chi Gli dice “ci sono tua madre e i tuoi fratelli.. sono fuori che ti cercano..”. “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? – volgendo lo sguardo su coloro che ascoltano la Sua Parola – ecco mia madre e i miei fratelli.”
Gesù parla della madre in modo da lasciare libera l’interpretazione di quello che dice .. a seconda della disposizione del proprio cuore.. come quando parla in parabole.. non spiega.. ma sa bene che arriverà il suo messaggio a chi ha il cuore aperto.. non la mente.. ma il cuore.
Gesù di Nazareth incontra durante la Sua Passione lo sguardo del discepolo amato.. lo supplica di condurGli la Verginemadre..
Sotto la Croce.. con la Sua sola Presenza silenziosa salva.. Gesù lo sa.. Dio lo sa..
Gesù è tra i due ladroni.. uno dei due quando La vede si pente e dice a Gesù ” Signore ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno. ”
“Oggi tu sarai con me in Paradiso”
Ben venga la riflessione del dicastero vaticano, per un po’ di ordine da ritrovare e riproporre. Ci sono molte perplessità e ambiguità sul termine “corredentrice”: perché c’è l’agire salvifico di Cristo e c’è una collaborazione alla redenzione che è opera di ciascun discepolo del Signore Gesù, nel senso che dimostra di accogliere l’azione salvifica di Dio e diventarne testimone. Forse in questo secondo indirizzo c’è qualche possibilità per la corredenzione umana di Maria Santissima.
Certo che Maria e’ corredentrice! E’ la madre di Cristo Gesù che e’ DIO! Maria e’ la porta del cielo! E intercede sempre per noi che siamo i Suoi figli! Ha condiviso con Gesù la salvezza dell’umanità !
No è Cristo la porta, Maria è redenta anche lei non è corredentrice.
Maria è Porta Coeli secondo la Tradizione cattolica. Ella È Corredentrice, in quanto ha operato con Dio alla redenzione del genere umano. In che modo? Dio è venuto nel mondo per mezzo di Lei. Dio ha stabilito così la Sua venuta nel mondo, pertanto Maria ha preso parte al piano salvifico di Dio, con il suo Sì, che ha avuto compimento ai piedi della croce. Inoltre, Maria è stata preservata dal peccato per grazia speciale di Dio, pertanto cosa intendi con “Maria è redenta”?
Maria è creatura e le creature non operano con Dio, al massimo cooperano, non è la stessa cosa. La Grazia speciale per cui Marià è priva di peccato originale è perchè in vista della Morte e Resurrezione di Cristo che ci libera tutti dal peccato originale, ecco perchè Maria è redenta, e un redento non può redimere perchè non è Dio.
Gesù è l’unico Redentore, non c’è ne altri corredentori o corredentrici.
Maria non neanche mediatrice di tutte le Grazie…
Maria non è neanche madre di tutta l’umanità, ma è Madre solo dei puri di cuore, dei figli di Dio, di coloro che danno obbedienza allo Spirito Santo in totalità.
Maria è Madre dei peccatori santi…
Leggendo i commenti a proposito di Maria, corredentrice o meno con Gesù, mi convinco sempre più del ruolo devastante di un certo modo istituzionale e religioso di essere chiesa, che mi sembra nulla abbia a che fare con il Vangelo. Non sono una teologa ma, per quel poco che posso aver capito, su Maria “la chiesa-istituzione clericale” continua a riversare tutte le contraddizioni che caratterizzano il suo rapporto distorto con le persone di genere maschile e femminile, senza tenere in nessuna considerazione l’esempio di Gesù. Quanto all’essere Maria ” corredentrice ” non mi sembra che ciò contraddica l’essere anche discepola a sequela di Gesù. Penso piuttosto che, a differenza della nostra modesta concezione umana, che attribuisce a Dio la stessa miseria di pensieri e sentimenti, Dio, e di conseguenza Gesù figlio di Dio, non avendo problemi di prestigio ma solo desiderio del nostro bene, non solo non si adombri del fatto che Maria, oltre che discepola sia anche corredentrice, ma che proprio questo abbia chiesto di fare a tutti noi, che diciamo di credere in Lui, collaborare alla sua opera aderendo in modo libero e consapevole e di sentirci “corresponsabili” con Lui, grazie all’assistenza dello Spirito, della diffusione del suo messaggio di amore per tutta l’umanità.
L’affermazione che Maria sia Corredentrice è un concetto teologico accettato da molti, inclusi papi e veggenti, con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che hanno riconosciuto la sua partecipazione al mistero della salvezza e l’hanno descritta come “corredentrice” o “cooperatrice” della redenzione, pur con Ratzinger avendo perplessità sul termine specifico, ma non sul ruolo sostanziale di Maria. La Chiesa non ha mai negato questa possibilità, ma ha sottolineato che la Redenzione è esclusivamente di Cristo, con Maria che la condivide in modo distinto e cooperativo.
Papi e il Magistero:
Paolo VI ha riconosciuto Maria come “alma cooperatrice del Redentore”.
Giovanni Paolo II ha affermato che Maria ha partecipato “in maniera mirabile alle sofferenze del suo divin Figlio, per essere Corredentrice dell’umanità”.
Benedetto XVI ha descritto Maria come intimamente associata a Gesù nel mistero della salvezza, cooperando al suo sacrificio e alla redenzione.
Perplessità sul termine “Corredentrice”:
Ratzinger (Benedetto XVI) aveva perplessità sull’uso del termine “Corredentrice” perché assente dal vocabolario patristico e scritturistico, ma non dubitava della necessità di proclamare la Corredenzione di Maria.
Distinzione chiave:
Maria non usurpa Cristo; la Redenzione è di Gesù. Tuttavia, Maria condivide questa Redenzione in un modo unico e singolare, essendo stata associata al sacrificio del Figlio.
Veggenti:
Molti veggenti hanno promosso e riconosciuto il titolo di Maria come Corredentrice, come evidenziato da alcune petizioni a favore del riconoscimento ufficiale di questo titolo.
In sintesi:
Non è falso che papi come Benedetto XVI e Giovanni Paolo II abbiano riconosciuto il ruolo di Maria come Corredentrice, anche se con sfumature diverse riguardo al termine specifico. Entrambi hanno affermato la sua intima partecipazione e cooperazione al mistero della salvezza, confermando la sua posizione singolare nella Redenzione operata da Cristo. Sono diversi anche i veggenti che hanno sostenuto tale concetto e richiesta. Solo Bergoglio ( Papa ? Antipapa?) ha negato questo Titolo. In ogni è ingenuo distenere o motivare il diniego con la possibilità che potrebbe “diminuire” la Verità su chi sia stato ed è per sempre il Redentore.
“De Maria numquam satis” (“Di Maria non si dirà mai abbastanza”). Anzi, direi, si è detto (anche) troppo di Maria. Molto più del mistero della Santissima Trinità: del Padre, dello stesso Cristo, il Redentore e dello Spirito Santo! Probabilmente il fenomeno umanissimo della proiezione ha giocato molto nella devozione a Maria, forse perché il fenomeno “madre” gioca uno spazio e un simbolo unico nelle nostre coscienze e nelle nostre esperienze antropologiche. E, molte volte, si è pure persa la semplicità (del resto assolutamente centrale ed essenziale) evangelica: “Maria, la discepola” del Figlio. Questo basta. La mariologia (o marialogia) della gloria, la mariologia del privilegio, tanto cara a certa devozione, è stata ben “superata” al Vaticano II, come pure nei besti testi di papa Paolo VI (cfr. Marialis cultus). Pertanto, più che proiettare sulla Madre del Figlio i nostri desideri reconditi di potenza e di gloria, preferiamo seguire Gesù nell’ordinario quotidiano della vita feriale, in compagnia della Madre che è vera discepola e nostra vera sorella, proprio per il fatto che “ella avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione con il Figlio fino alla croce” (Lumen gentium, 58). Del resto, ripercorrere i titoli mariani, potrebbe essere l’occasione propizia per un discernimento ecclesiale: attendiamo con interesse il testo che uscirà a breve.
Mah, esiste una mariologia piuttosto conservatrice ma anche una molto più sociale (anche in Dilexit te infatti viene subito citato il Magnificat di “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Se ne è occupato anche il fratello di Leonardo Boff.
Però Gesù non ha detto a Giovanni: “ecco tua sorella nella fede” ma “ecco tua madre“. O forse era troppo devozionale e poco teologicamente equilibrato anche Lui?…
Quando si dice “questioni di lana caprina”… Questo è proprio uno di quei casi.
Ovvio se non ha mai studiato teologia è normale non capire le finezze. Succederebbe uguale anche a livello scientifico o economico, probabilmente anche tra i non credenti ci sono duemila dispute su cosa e come non credere… (non tutti non credono alle stesse cose..)
Capisco che i teologi speculino su ogni aspetto della fede e che il popolo dei fedeli esageri nel sentimentalismo devozionale, ma mi pare una questione di scarsa rilevanza sostanziale. Peraltro, non ho mai capito cosa cambi sugli aspetti essenziali della fede in Gesù se Maria sia stata o meno immacolata o sia oppure no assunta in cielo. Si tratta di piccoli dogmi non necessari.
Guardi, studiando si impara. E vedrà che sono importanti: mica scemi Pio IX e Pio XII (e con loro tutto l’episcopato mondiale, che fu sinodalmente consultato all’occasione)
Maria nel Vangelo parla pochissimo. Fa, più che parlare. Invece il cristianesimo ha straparlato di lei. Esagerando. Si prenda esempio dal suo silenzio evangelico prima di parlare di Lei.
Guardi, eppure Maria è venuta dal Cielo a parlarci e la Chiesa ha affermato che è successo veramente. Non credo che la Madonna sia scappata di nascosto senza che il Signore se ne accorgesse, viene mandata proprio da Lui. Quindi, più che pensare di “fare”, bisogna prima “ascoltare” per imparare a fare, ed è per questo che Lei viene mandata. Se vivessimo il Vangelo senza Cercare scuse per limitarlo o addirittura cambiarne gli insegnamenti, non ci sarebbe bisogno di questi interventi celesti, ma evidentemente non è così.
Guardi fortunatamente le apparizioni non sono indispensabili per fondare la fede. Inoltre uno dei problemi più grandi di questo fronte è il grande numero di apparizioni di Medjugorje che la trasforma in una “postina” poco credibile. Se posso ritenere Lourdes accettabile con gli occhi della fede non riesco a fare altrettanto per altri fenomeni di questi tipo. Qui non è questione di Vangelo.
Tutti siamo nati con il peccato originale dice san paolo, sbagliandosi,così anche in Maria Santissima la chiesa si sta sbagliando nel non volerla accettare come Corredentrice,perché non vuole accettare ciò che diacono i mistici ,tra cui maria valtorta e Luisa Piccarreta. Ma con grande pazienza la chiesa gli darà questo meritato nome.
Ma come può essere corredentrice se nel credo viene chiaramente detto che è vergine in vista della redenzione? come può un redento essere corredentore?
Se è, come Ella è, addirittura “Madre di Dio”… potrà benissimo essere corredenrrice. Come Eva fu complice di Adamo nel peccato, così Maria è legata a Cristo nella redenzione dal peccato.
Il dogma della Theotokos però è un dogma cristologico prima che mariologico: Maria è Madre di Dio perché Gesù Cristo è vero Dio e vero Uomo in un’unica Persona
Maria è Genitrice di Dio, non madre…
Per essere madre di Dio doveva essere una dea…
Maria ha generato l’umanità di Dio nel suo grembo, non la divinità, perchè in Gesù la divinità era già presente quando s’incarnò nel grembo della Donna.
Leggete il prologo del vangelo di Giovanni.
“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio….”
“AD DIEM ILLUM ”ENCICLICA di SAN PIO X:
… E quando venne per Gesù l’ultima ora e «Sua Madre stava presso la Croce», oppressa dal tragico spettacolo….. ella partecipava talmente ai Suoi dolori, che Le sarebbe sembrato infinitamente preferibile prendere su di sé tutti i tormenti del Figlio, se fosse stato possibile». La conseguenza di questa comunione di sentimenti e di sofferenze fra Maria e Gesù è che MARIA «DIVENNE LEGITTIMAMENTE DEGNA DI RIPARARE L’UMANA ROVINA » e perciò di dispensare tutti i tesori che Gesù procurò a noi con la Sua morte e il Suo sangue. […] È dunque evidente che noi dobbiamo attribuire alla Madre di Dio una virtù produttrice di grazie: quella virtù che è solo di Dio. Tuttavia, poiché _Maria supera tutti nella santità e nell’unione con Gesù Cristo ed È STATA ASSOCIATA DA GESÙ CRISTO NELL’OPERA DI REDENZIONE, Ella ci procura “DE CONGRUO”, come dicono i teologi, ciò che Gesù Cristo ci ha procurato “DE CONDIGNO” ed è la suprema dispensatrice di grazie.
Dalle Litanie Lauretane :
JANUA CAELI ORA PRO NOBIS
Porta del Cielo prega per noi .
Non so se Maria e’ corredentrice ma sicuramente e’ la Porta del Cielo e nessuno puo’ entrare in Cielo se non per mezzo suo .
Senza Cristo non entrava in cielo nemmeno Lei.
Certamente, però Cristo è venuto, e la Trinità ha scelto che non venisse senza di Lei, e al momento della Sua morte c’era Lei che ci è stata data come madre. Gesù non ha parlato a caso, ogni Sua parola ha rilevanza universale per la storia della salvezza di tutte le persone di tutti i tempi. il ruolo che la Trinità ha dato a Maria non è cosa da poco e non è liquidabile con dei dubbi razionalisti.
Non ho dubbi razionalistici. Ma di fede. Resto convinto che il cattolicesimo abbia esagerato nel sovraccaricare la figura di Maria causando confusione nei fedeli e creando una sorta di semi-divinità femminile che spesso mi ricorda più il paganesimo che il cristianesimo. Io che rispetto Maria, che è colei che ha tenuto insieme la prima chiesa nel momento della persecuzione dopo l’arresto di Gesù, evito di attribuirle la qualunque. Riprendendo le parole dell’articolo: “La pietà cristiana ha arricchito di molti e bellissimi titoli Maria con l’amore fiducioso dei figli nel rapporto con la madre. «Ma l’amore, noi lo sappiamo, sempre ci fa fare cose esagerate, ma con amore».
Si appunto e della Trinità fa parte pure Cristo che è vero Dio, al momento della morte di Cristo ci stavano anche i soldati romani e almeno 3 donne discepole e il discepolo che egli amava, forse Giovanni, Il Ruolo dato a Maria è quello di fare la mamma e cosa fa la mamma? ecco. non ci sono altri ruoli dati nemmeno quello di corredentrice, perché anche lei è stata redenta, lo recitiamo nel credo ogni giorno e ogni domenica. Non è magia per cui non serve usare un raziocinio, Nostro Signore non fa trucchi di magia.
Abbiamo un po’ le idee confuse sia sui miracoli che su Nostro Signore visto che gli appioppiamo cose che mai ha detto e mai ha fatto. Eppure abbiamo tutto ben presente nella Tradizione e nelle Scritture, nelle stesse preghiere. bho Forse bisogna pregare di più in chiesa e nella Chiesa piuttosto che fare il fai da te…
Il problema è che non vi è scritto da nessuna parte che l’azione di Maria è necessaria per la nostra salvezza, ed anche come idea teologica è abbastanza recente
È giustissimo quello che dice!
Giustissimo: di Redentore ce n’è uno, come Lui non c’è nessuno. Anche perché Maria è a sua volta redenta (in modo singolare, da immacolata in vista dei meriti di Cristo, ma comunque redenta)