USA: diminuiscono i cristiani

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Per un numero crescente di americani, la religione e la Chiesa non giocano più un ruolo importante nell’immagine che hanno di sé. L’abbandono della fede è lento ma costante. Le implicazioni pratiche dipendono molto dalla denominazione.

La buona notizia, dal punto di vista della Chiesa cattolica, è che la percentuale di cattolici nel tessuto della mappa religiosa americana rimane stabile. Con circa un quinto (21%) della popolazione, sono forti oggi come lo erano nel 2014. Ma questa è una magra consolazione in un momento in cui la secolarizzazione nel “Paese di Dio” sta crescendo velocemente.

In una recente indagine, il rinomato istituto di ricerca d’opinione Pew Research Center documenta come l’America si stia gradualmente trasformando in una società più secolare. La proporzione della popolazione che dice “No, grazie!” ad ogni religione cresce incessantemente.

Tre americani USA su dieci dichiarano di essere agnostici, atei o semplicemente di non appartenere a nessun gruppo. Quest’ultimo numero – i cosiddetti Nones (nessuno) – sta crescendo più velocemente di tutti gli altri.

Il cristianesimo nel suo insieme è in regresso. I cristiani sono ancora la maggioranza, ma hanno perso il 12% rispetto al 2011. Costituiscono ancora oggi quasi i due terzi (63%) della popolazione totale, rispetto ai tre quarti (75%) di una decina di anni fa.

Due terzi invece di tre quarti

Secondo il Pew Research Center, la maggiore emorragia è quella dei protestanti, a cui appartengono battisti, metodisti, presbiteriani e altre Chiese libere. La loro quota nella popolazione totale degli Stati Uniti negli ultimi cinque anni è diminuita del 4%. È vero che quattro americani su dieci si professano ancora protestanti, ma dieci anni fa essi costituivano la metà della popolazione.

Tra i protestanti, sono gli evangelicali, che si considerano “cristiani nati di nuovo”, a costituire ancor la maggioranza. Quando è stato chiesto loro se si considerano evangelicali, sei su dieci protestanti hanno risposto di sì. Nonostante ciò, anche la loro quota nella società diminuisce del 6% rispetto al 2007, esattamente la stessa percentuale dei protestanti. Oggi, un quarto degli americani si dichiara evangelicale.

Questa dottrina dà molta importanza all’evangelizzazione, al “be born again” (“essere nati di nuovo”), concetto della rinascita dopo la conversione e il perdono dei peccati. Inoltre. tale dottrina considera più importanti, anche di Gesù, lo Spirito Santo e la spiritualità interiore.

Anche il pregare, quindi, non è più così importante per molti fedeli americani come lo era una volta. Significativamente, meno della metà degli intervistati ha dichiarato di pregare ancora ogni giorno. Solo un decennio e mezzo fa, quasi sei adulti su dieci pregavano. Quasi un terzo afferma di pregare raramente o per niente. Nel 2007, meno di due intervistati su dieci lo hanno affermato.

La religione è meno importante

Simile è stato il risultato quando è stato chiesto se la religione fosse una parte importante della loro vita. Anche nei sondaggi telefonici effettuati tra il 2017 e il 2019, un numero minore di persone ha affermato che la religione era “molto importante” per loro rispetto ai sondaggi precedenti. Questa percentuale è diminuita di un ulteriore 4% rispetto all’anno precedente.

Poco più di quattro intervistati su dieci affermano che la religione è importante per loro.

I numeri variano solo leggermente per quanto riguarda la messa. Mentre un anno fa, uno su tre dichiarava di andare in chiesa almeno una o due volte al mese, quest’anno è solo il 31%. I valori sono però difficili da valutare, visto che entrambi gli anni sono caduti durante la pandemia, in cui i luoghi di culto sono stati temporaneamente chiusi.

Differenze confessionali

Le differenze nella frequenza alla messa sono impressionanti. La metà dei protestanti statunitensi e circa un terzo dei cattolici affermano di frequentare la chiesa almeno una volta al mese. I più fedeli frequentatori sono gli evangelicali neri, secondo lo studio del Pew Research Center: 7 su 10 affermano di frequentare la chiesa una o due volte al mese.

Fanalino di coda sono i protestanti bianchi non evangelicali. Solo il 28% di loro afferma di andare in chiesa almeno una volta ogni quattro settimane. Non sorprende che i Nones non frequentino le funzioni religiose: il 97% di loro afferma di andare in chiesa al massimo “un paio di volte all’anno”.

Pew Research Center ha regolarmente analizzato dal 2007 i cambiamenti nell’identità religiosa americana. I dati più recenti provengono dai National Public Opinion Reference Surveys (NPORS) 2020/21. I sondaggi sono stati inviati online e per posta a livello nazionale a un campione rappresentativo di intervistati che hanno risposto tra maggio e agosto 2021. (KNA)

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