Spunti teologici per il Giubileo

di:

copertina

Una serata di riflessioni, così potremmo sintetizzare la presentazione dell’agile volume Vivere il Giubileo, una introduzione teologica del prof. Giuseppe Lorizio e di p. Marco Staffolani. La presentazione del libro edito per i tipi di Ave (lo scorso 15 gennaio a Roma presso la Libreria Paoline International), ha permesso di approfondire, in un serrato dialogo tra i relatori partecipanti, molte tematiche legate all’evento giubilare che stiamo vivendo. L’ospitalità offerta da una libreria che afferisce a un’editrice altra rispetto a quella che ha pubblicato il testo è stato un bel segno di collaborazione fra agenzie volte alla divulgazione del pensiero credente nel nostro Paese.

Il moderatore Mimmo Muolo ha evidenziato alcuni elementi che danno valore al piccolo volume. Non tragga in inganno il ridotto numero di pagine e non spaventi nemmeno la parola “teologia”: nell’intenzione degli autori c’è, secondo il giornalista di Avvenire, l’augurio di un approfondimento da parte di tutti. Quella che è in gioco è la riscoperta della “dimensione verticale”: «il libro porta l’attenzione sul mistero della Trinità, sul dono della vita eterna, sulla ricchezza dei sacramenti, in particolare l’Eucaristia» perché occorre «alimentare la Fede e riprendere ad affrontare con essa la difficile battaglia della vita».

La dimensione verticale non si traduce in uno spiritualismo fine a sé stesso, ma anzi è la via per collegare «la vita quotidiana e il cielo» di modo che «pensiero, preghiera, riflessione, siano messe a confronto con le domande che ci abitano». E che il libro abbia anche una “dimensione quotidiana” è dovuto alla sua stessa origine, di articoli brevi editi in prima istanza per la rubrica “Verso il Giubileo” apparsa nelle domeniche degli anni 2023 e 2024 su Romasette, ora riuniti in quest’unica e agevole edizione.

Giuseppe Notarstefano, presidente dell’Azione Cattolica Italiana, riflette sul contesto in cui siamo immersi, e come il Giubileo rappresenti una provocazione a rimettere in gioco le carte, a mettere in discussione le nostre esistenze, ma anche a considerare la vita della Chiesa che è sì, immersa, con tutto il resto in questo tempo “frenetico”, cercando di essere “dentro”, ma (allo stesso tempo) essa è chiamata ad essere segno profetico per i nostri contemporanei distratti da una “corsa affannosa”, che non permette di concentrarsi sull’essenziale. Ecco allora che il Giubileo diventa occasione per la riconciliazione con la propria vita, con il proprio popolo e con tutta la terra, attraverso gesti e parole che invitano ad essere pellegrini di speranza, capaci di fermarsi e “riposare”.

Mons. Galantino, che definisce “Vivere il Giubileo” come una “mappa concettuale” che ci orienta durante questo tempo di pellegrinaggio e riflessione, indica l’utilità del libro nell’accompagnare e valorizzare la ritualità, così che, come si evince anche dalla Prefazione del card. Reina, si percepisca l’evento di cui stiamo trattando come «un tempo di grazia, un appuntamento che il Signore ci regala perché ancora una volta desidera donarci il suo amore e la sua misericordia» (p. 8). Il Giubileo inoltre è esperienza di liberazione, e questo lo si arriva a capire con la chiarificazione dei termini e con la purificazione da impropri retaggi storici: non si tratta di un evento sociologico che attira le masse per lievitare i numeri della popolarità della chiesa o di alcune sue componenti, e tantomeno si tratta di un evento in cui la grazia è “a poco prezzo”, o mercificabile in logica do ut des.

Su questo Galantino sottolinea la fatica degli autori nel purificare il linguaggio, in particolare criticando espressioni come “guadagnare/lucrare l’indulgenza” che pongono il fedele in una «concezione commerciale dell’esperienza di fede» e rischiano di attivare una «pericolosa ybris religiosa […] una sorta di sindrome prometeica nei confronti di Dio [… che] da Padre indulgente e misericordioso, […] diviene uno da mettere alle strette con i nostri tariffari».

Altri passaggi interessanti nel testo che vengono sottolineati dal vescovo pugliese: di Giuseppe Lorizio sul piano squisitamente teologico, l’esclusiva sul Purgatorio della tradizione cattolica (p. 23) che, colloca questo mistero della fede cristiana all’interno di una precisa antropologia, quella che va oltre la logica (non proprio umana) di tipo binario, in base alla quale esiste solo il bene e il male, il vero e il falso, il bello e il brutto (p. 24s): «La forma cattolica della fede cristiana in quanto “via media”, assume questa visione dell’uomo e offre a chiunque una seconda possibilità. Ci chiede di purgare noi stessi dalle scorie del male, per poter attingere al vero bene» (p. 25).

Dell’altro autore, Marco Staffolani, sempre Galantino sottolinea espressioni con un linguaggio corrente, che facilitano la comprensione dei concetti, ad esempio per liquidare le fantasiose ricostruzioni della “Vita eterna”, in un contesto troppo tecnico e postmoderno, Staffolani dichiara: «in merito all’aggettivo “eterna” è essenziale chiarire che non si parla semplicemente di una “vita terrena 2.0”» (p. 101).

Anna Mazzone, giornalista del TG2, recupera e sottolinea la potenza del linguaggio. Mostrando, ad esempio, che l’uso della poesia non sia da intendere come commistione tra “sacro e profano”, ma come testimonianza di quell’accostamento tra verticale e quotidiano di cui abbiamo detto.

La cadenza ritmata delle parole di Georg Trakl (1887-1914) nella sua poesia Una sera d’inverno (p. 51) ricordano alla giornalista un tratto della sua biografia, in cui chi cercava la fede in effetti cercava il nutrimento divino:

«Quando la neve cade alla finestra / A lungo risuona
la campana della sera, / Per molti la tavola è pronta /
E la casa è tutta in ordine. / Alcuni nel loro errare
/
Giungono alla porta per oscuri sentieri. / Aureo
fiorisce l’albero delle grazie / Dalla fresca linfa della
terra. / Silenzioso entra il viandante; / Il dolore ha
pietrificato la soglia. / Là risplende in pura luce /
Sopra la tavola pane e vino»

La poesia ci restituisce l’accoglienza di quanti avendo viaggiato inconsapevolmente verso la casa, e avendo rischiato di perdersi, si trovano finalmente ad essere ristorati perché i viveri sono pronti sulla tavola, quasi ad aspettare che chi deve varchi la soglia della porta:

Infine anche gli autori si sono espressi, oltre che ringraziando i convenuti, con un pensiero attualizzante in merito alla loro piccola fatica letteraria. Staffolani ha voluto sottolineare l’importanza di arrivare “teologicamente” a tutti esprimendo la valenza del libretto con il paragone informatico del computer che ogni tanto necessita di essere riavviato per fare gli aggiornamenti: il Giubileo si configura come un momento di sosta per ripartire con una conoscenza più forbita e idonea al cammino cristiano.

Lorizio, infine, ha sottolineato i tre elementi che lo hanno maggiormente coinvolto nella stesura del libretto: il senso di unità nella Chiesa cattolica, che sente l’esigenza di ritrovarsi al suo centro, a Roma, come punto di riferimento e di approfondimento; la dimensione popolare (e non populista) del cristianesimo cattolico, che non esclude nessuno, mentre cerca la valenza universale; la sacramentalità, ovvero la dimensione di salvezza che si esprime attraverso i sacramenti, in particolar nel sacramento della Riconciliazione.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto