Libertà vo… salvando

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libertà

Non so da chi e quando ho appreso l’affermazione “Timeo hominem unius libri”. L’interpretazione è duplice e con significato opposto: merita apprezzamento colui che ha le idee ben chiare; mi preoccupa colui che ha le idee troppo chiare.

Con tutto il rispetto di san Tommaso – a cui qualcuno attribuisce l’affermazione – a me preoccupano tutte due le interpretazioni. Nella prospettiva dell’essere liberi interiormente!

“Timeo” la maniacalità di coloro che – certi di possedere la verità – operano le loro idee con determinazione assoluta.

È la libertà interiore che nobilita l’essere persone! «Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va. Così è di chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3,7-8. Citazione forse un po’ forzata, ma utile per argomentare il valore della libertà.

Per i cristiani il dono dello Spirito è un fatto entusiasmante. Ma credo che non esista Cultura (con la C maiuscola naturalmente) che non valorizzi lo spirito presente nell’essere umano. Non riconoscerlo sarebbe sottocultura.

Più problematico, invece, avere la consapevolezza della libertà di spirito che ci appartiene. E qua è opportuno promuovere qualche riflessione.

Dante, nel primo canto del Purgatorio vv. 71-72: «Libertà vo cercando ch’è si cara, come sa chi per lei vita rifiuta». È proprio una questione vitale!

Ho partecipato a un convegno organizzato dall’associazione Antigone. Aveva per titolo “Crisi della penalità minorile: cause profonde e strategie per il cambiamento”. Mi hanno colpito alcune considerazioni fatte da due docenti universitari. Con dati alla mano hanno affermato che – se si eccettuano gli ultimi due anni – i comportamenti problematici giovanili, sono diminuiti.

È la comunicazione pubblica che enfatizza. E lo fa in modo opportunistico e mirato.

Invece di analizzare i fenomeni per capire e cercare soluzioni, si preferisce la repressione attraverso la moltiplicazione dei reati.

Il Ddl sicurezza – diventato legge maggiormente amplificato – è in coerenza con il reato di Rave e il Ddl Caivano.  Moltiplicare le paure è sempre funzionale a chi esercita in modo malefico il potere politico e commerciale. Mettiamo allarmi da tutte le parti per stare tranquilli sulle poltrone sofà.

I possessori di idee fisse hanno bisogno di urlarle per convincere prima e manipolare poi. Coloro che operano in questo modo non sono politici, commercianti o promotori di religiosità, ma semplicemente ladri di libertà interiore. Subdoli nella loro capacità di renderci scemi! Espressione non scientifica, ma efficace nel concetto. In quanto all’Intelligenza artificiale, le notizie false sono semplicemente risultati deleteri di uno strumento usato in modo funzionale a qualcosa d’altro.

Come difenderci? O meglio: come prevenire? So di essere generico se dico: teniamo viva la nostra capacità di pensare. Generico sì, ma per stimolare i tanti approcci indispensabili per salvaguardare la libertà che ci mantiene persone.

Sono sempre più convinto che, per essere educatori e terapeuti efficaci, l’atteggiamento: “io parlo e tu ascoltaTI” possa esser non secondario.

Ricordo con piacere la sintesi promozionale che suggeriva il mio professore, Gianfranco Zuanazzi: imparare a convergere e a divergere.

La libertà interiore aiuta ad ascoltare e a vedere i pro e i contro per poi elaborare riflessioni proprie. Diceva un padre del deserto: farsi conca per diventare canale.

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