Il caso Lintner

di:

brixen

Nonostante l’esplicita volontà dell’interessato, e del vescovo di Bressanone Ivo Muser, espressa nella «rinuncia a al diritto di ricorso gerarchico», la decisione sanzionatoria del Dicastero per la cultura e l’educazione cattolica di non concedere al prof. Lintner il nulla osta per la sua nomina a preside dello Studio teologico accademico di Bressanone ha di fatto generato un caso.

E non poteva essere altrimenti, per molte ragioni. Il motivo addotto per il rifiuto del nulla osta sarebbe da trovare «nelle pubblicazioni del prof. Lintner su questioni di morale sessuale cattolica» − si può leggere nel laconico comunicato postato sul sito dello Studio teologico (a firma del vescovo e dell’attuale preside).

Ragione che sorprende lo stesso corpo accademico che lo ha eletto: «Abbiamo appreso con grande rammarico che al nostro collega il nihil obstat non è stato concesso. Non riusciamo a comprendere questa decisione e deploriamo la mancanza di trasparenza nel fornire motivazioni. Siamo disponibili ad un colloquio chiarificatore con le autorità vaticane competenti. Stimiamo molto p. Lintner come uomo e teologo e condividiamo il riconoscimento di cui gode nella comunità scientifica internazionale. Apprezziamo la sua elevata competenza nel campo della teologia morale, la sua fedeltà alla Chiesa, le sue argomentazioni moderate, il suo costante impegno orientato al sensus ecclesiae» (Dichiarazione delle professoresse e dei professori dello Studio teologico accademico di Bressanone, firmato dall’attuale preside Norbert Notdurfter).

Si deve poi tener conto della particolarità dello Studio teologico accademico di Bressanone nel contesto delle facoltà teologiche italiane. In primo luogo, per quanto riguarda la trasparenza delle procedure – essendo sostanzialmente l’unica realtà accademica in Italia che, per esempio, istituisce regolari concorsi pubblici per la nomina dei docenti. Un secondo aspetto riguarda il naturale legame con il mondo teologico di lingua tedesca – con un’auto-comprensione della teologia cattolica quale disciplina ancorata nelle università pubbliche.

Ed è infatti da queste regioni che si sono mosse le voci più preoccupate. «Dal nostro punto di vista, il rifiuto del nulla osta alla nomina a preside dello Studio teologico accademico di Bressanone è in contraddizione con quanto affermato nel proemio della costituzione apostolica Veritatis gaudium (in particolare il n. 3). Nel corpo accademico, il prof. Lintner è un collega altamente stimato, competente e rinomato. Una voce importante nel dibattito pubblico e in quello teologico-morale, che nelle sue pubblicazioni di etica relazionale cerca di sviluppare la morale sessuale cattolica così che essa possa rappresentare un contributo costruttivo, fecondo e prossimo alle situazioni di vita degli uomini e delle donne del nostro tempo» (Consiglio delle facoltà teologiche cattoliche di lingua tedesca).

«Come presidenti dell’Associazione internazionale per la teologia morale e l’etica sociale, e di entrambe le associazioni tedesche di queste discipline, esprimiamo la nostra incondizionata solidarietà col prof. Martin Lintner OSM (…). Non comprendiamo il rifiuto del nulla osta per la nomina del prof. Lintner a preside dello Studio teologico accademico di Bressanone. Critichiamo l’intervento disciplinare del Dicastero per la cultura e l’educazione cattolica in quanto professionalmente inadeguato e ingiustificato (…). Per questa decisione non viene offerto alcun argomento. La mancanza di trasparenza sia nella procedura sia per quanto riguarda la decisione stessa non lascia altra possibilità che quella di vedere in questo modo di procedere una dimostrazione di potere curiale».

Anche in questo caso si coglie un’evidente contraddizione tra la decisione del Dicastero vaticano e il proemio di Veritatis gaudium: «La castrazione dell’autodeterminazione istituzionale di un’istanza di docenza e di ricerca va nel senso contrario a quanto affermato nei numeri 3 e 5 di Veritatis gaudium. Il modo curiale di procedere non fa altro che danneggiare in maniera profonda il credito della disciplina teologica nel concerto dei saperi pubblici».

A tutt’oggi (29 giugno, ore 3), stando sia al suo sito sia al blog «Moralia», regna il silenzio assoluto all’interno dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM). Come silente è rimasto tutto il mondo teologico italiano, a livello di singoli e di associazioni.

Nella dichiarazione delle associazioni per la teologia morale e l’etica sociale si mette in risalto quanto questa decisione del Dicastero per la cultura e l’educazione cattolica mini la libertà accademica della teologia nel contesto dei saperi pubblici. Nulla da eccepire, di fatto è proprio così.

La libertà accademica della teologica cattolica è una libertà in radice limitata, stante il suo attuale inquadramento concordatario nel contesto delle università pubbliche e di quello disciplinare in quello delle università cattoliche.

Prima di immaginare emancipazioni post-concordatarie, va però ricordato il fatto che se vi è, in alcuni paesi, una teologia cattolica nelle università pubbliche è dovuto proprio al medesimo vincolo che la limita nella sua libertà di indagine, ricerca, docenza, partecipazione al dibattito pubblico.

Interventi della curia vaticana come quello che ha colpito il prof. Lintner creano certo un vulnus rispetto alla presenza pubblica della teologia cattolica, vulnus che può avere tutte le ragioni giuridico-canoniche interne alla Chiesa cattolica, senza togliere però il fatto che esse non solo limitano la libertà accademica della teologia, ma anche non fanno bene alla Chiesa stessa.

Il potere, sostanzialmente discrezionale, di limitare la libertà della ricerca teologica, garantito anche sul piano del diritto pubblico dal regime concordatario, dovrebbe essere usato con estrema attenzione e sapienza dal magistero cattolico, e non solo per una questione di immagine.

In merito, si possono dire due cose. Nella schizofrenia di Veritatis gaudium ha vinto la parte giuridica (come era immaginabile), il proemio aggiunto in fretta e furia da papa Francesco si trova così sconfessato dal magistero più alto di un dicastero vaticano.

La decisione presa da mons. Muser, in accordo col prof. Lintner, di riunciare al ricorso gerarchico è comprensibile come forma di tutela dello Studio teologico accademico di Bressanone.

Ma anche questa decisione non fa bene né alla teologia né alla Chiesa cattolica italiana. Se si ritiene che una presa di posizione curiale contraddice sia il magistero di un vescovo locale sia la procedura sinodale di un’istituzione teologica al suo interno, non si può recedere di un passo da procedere nelle forme contemplate dallo stesso diritto canonico e dai testi giuridici ecclesiali in materia.

La remissività a protezione di quel che rimane di libertà di una Chiesa locale e di quella accademica della sua istituzione teologica rischiano di legittimare il modo di procedere che si è espresso nella decisione del Dicastero per la cultura e l’educazione cattolica.

Il potere del ricatto preventivo aleggia come una minacciosa ombra oscura sulla teologia italiana, nel grande silenzio ossequioso di cui essa è splendidamente capace.

Print Friendly, PDF & Email

17 Commenti

  1. Giancarlo Stevani 10 aprile 2024
  2. Luís Eugênio Sanábio e Souza 15 luglio 2023
  3. Luís Eugênio Sanábio e Souza 13 luglio 2023
    • Marcello Neri 13 luglio 2023
      • Luís Eugênio Sanábio e Souza 14 luglio 2023
      • Luís Eugênio Sanábio e Souza 14 luglio 2023
        • Marcello Neri 16 luglio 2023
          • Luís Eugênio Sanábio e Souza 17 luglio 2023
          • Luís Eugênio Sanábio e Souza 18 luglio 2023
      • Luís Eugênio Sanábio e Souza 14 luglio 2023
        • Marcello Neri 16 luglio 2023
          • Luís Eugênio Sanábio e Souza 17 luglio 2023
  4. Giovanni Lupino 1 luglio 2023
    • Luís Eugênio Sanábio e Souza 15 luglio 2023
  5. Don Giuseppe Magnolini 29 giugno 2023
    • Giuseppina 29 giugno 2023
  6. Lino Pacchin 29 giugno 2023

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto