La svolta dei patriarchi

di:
patriarchi

Damasco, 29 dicembre 2024: i tre patriarchi siriaco-ortodosso di Antiochia (Mor Ignatius Aphrem II), greco-ortodosso di Antiochia (Giovanni X) e melchita greco-cattolico (Yousseff I Absi)

Il patriarca greco ortodosso di Antiochia, quello siriaco e quello melchita hanno chiesto alla comunità internazionale di togliere le sanzioni alla nuova Siria. Lo si trova annunciato ufficialmente in un comunicato congiunto pubblicato il 29 dicembre 2024 sul sito del Patriarcato ortodosso di Antiochia. Nel testo si trovano altre importanti e forse anche sorprendenti aperture al nuovo corso siriano, quello guidato dall’ex jihadista al Jolani, ora tornato al suo nome anagrafico, Ahmed al-Sharaa, che ha ricevuto le alte gerarchie ecclesiali cristiane di Siria.

Questa visione all’insegna dell’apertura e della speranza è stata brillantemente riassunta dal nunzio apostolico in Siria, cardinale Mario Zenari, che a VaticanNews ha parlato di un evento che

«nella storia della Siria fino a tre settimane fa era inimmaginabile. Ho sentito qualche testimonianza, i vescovi e i sacerdoti presenti sono usciti con una certa speranza per l’avvenire della Siria. Ahmed Al Jolani ha promesso che sarà una Siria di tutti, una Siria inclusiva e al termine ha augurato buon Natale e un anno di pace. Devo anche dire che, siccome queste autorità religiose arrivavano un po’ da tutte le parti e quelli da Aleppo erano un po’ in ritardo, lui ha voluto attendere che fossero tutti presenti: è qualcosa di particolare che promette bene, speriamo. Anch’io ho avuto occasione una settimana fa di incontrare il nuovo ministro degli Esteri, sono anche decano del Corpo diplomatico, voleva vedermi. A livello dei leaders ci si intende, devo dire, su alcuni principi e valori fondamentali. Naturalmente bisognerà vedere i fatti, passare dalle parole ai fatti».

Sembra poco, ma è moltissimo. È noto che le gerarchie cristiane hanno visto nel regime degli Assad, e negli ultimi anni in quello di Bashar al-Assad, il protettore delle minoranze, e quindi in particolare dei cristiani, e protettore soprattutto da quei gruppi, ISIS e al-Qaida, nei quali ha militato al-Jolani, prima di intraprendere da qualche anno un cammino diverso, fino a quello attuale.

***

In sostanza il cardinale Zenari, che da anni nelle sue scelte e nel pieno rispetto del suo ruolo diplomatico non ha mai concesso al vecchio regime credenziali di sorta, fa capire che non ci sono più i nostalgici di scelte che avevano portato di fatto alla criminalizzazione della comunità sunnita sommariamente decretata dal passato regime, favorendone le pulsioni estremiste, revanchiste, prevaricatrici con la prevaricazione, il revanchismo, l’estremismo.

È un successo della sua diplomazia, delle sue priorità pastorali. Un successo che egli non rivendica, ma che va riconosciuto. Tanto che, come detto, sul sito del Patriarcato greco ortodosso di Antiochia si leggono altre affermazioni importanti accanto alla richiesta alla comunità internazionale affinché revochi le sanzioni che ostacolano la rinascita della Siria e la vita dei siriani. Ad esempio, parlando del dramma dell’emigrazione, legale o illegale, si afferma che rimuovere le sanzioni è un passo indispensabile per consentire a tutti i profughi di poter pensare al rientro. Le sofferenze di tutti i siriani sono considerate, riconosciute.

Nel documento si dice espressamente che la Siria ha bisogno di democrazia, quella democrazia per la quale nel 2011 il Paese veniva da alcuni definito «non pronto». I suoi pilastri sono inoltre indicati nella cittadinanza, nella riconciliazione, nella dignità e nella «libertà».

La tutela delle minoranze non viene citata, piuttosto si apprezza la scelta di una stesura comune della nuova Costituzione alla quale, con un linguaggio sorprendente, nuovo, inusuale, si chiede partecipino «uomini e donne, giovani e anziani». In uno stile chiaramente e inusualmente bergogliano, che sembra tratto dal Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi, si insiste con visione e coraggio sul fatto che soprattutto giovani e donne devono essere partecipi della costruzione del futuro del Paese. Una rivoluzione concettuale e lessicale! Infatti si chiede uno Stato moderno, laico, equidistante.

***

La grande assemblea nazionale che dovrebbe avviare la fase costituente è alle porte ormai e questo testo fa sua la difficile scommessa. Ma non è il credito al nuovo «governo provvisorio» e al nuovo uomo forte della Siria il punto decisivo. È la «benedizione» della partecipazione dei cristiani a contare, soprattutto risultando chiaro che quello che si sta dimostrando efficace come strumento è l’autentico «contro-potere» che emerge dalla società civile siriana, con i suoi diversi comitati popolari. Tale «contro-potere», dialettico con le istituzioni ma radicato nella determinazione a partecipare alla formazione di una nuova Siria, è stato decisivo per affermare la scelta di scrivere insieme una nuova carta costituzionale, e di farlo con espressioni di tutti i soggetti presenti, non emendando nei ristretti ambienti del nuovo esecutivo provvisorio la vecchia Costituzione.

È questo processo dialettico, plurale, attento a interloquire con le nuove autorità, il germoglio pluralista che può far ben sperare. Poi si vedrà. Ma questo testo patriarcale annuncia davvero un tempo nuovo.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto